Avrebbe preferito essere protagonista di Italia-Inghilterra invece che malinconicamente ad allenarsi a Castel Volturno per provare a farcela, almeno, con il Milan. La notizia buona è che il 2 aprile andrà in panchina, tornerà a essere convocato, ma è chiaro che per Jack Raspadori sono stati dei giorni particolarmente amari: un recupero sul filo della speranza, perché fino alla fine l’ex Sassuolo ha creduto di potercela fare. E ieri sarebbe stato titolare nel suo Maradona, con la nove sulle spalle, prima punta là nel mezzo del tridente che il ct avrebbe creato per lui. Ma l’iter riabilitativo in seguito alla diagnosi di distrazione di secondo grado del muscolo semimembranosa della coscia sinistra ha avuto dei piccoli rallentamenti: poteva farcela, magari, con Malta.
Ma sarebbe stato un rischio troppo grosso per Mancini (e per il Napoli) imbarcare Raspa senza la certezza di un recupero totale. Perché accidenti di questo tipo – come teme il medico Canonico – hanno un grosso pericolo: la ricaduta. Che quasi sempre porta più guai dell’acciacco originario. Dunque, Raspadori ha compreso che non era il caso di spingere sull’acceleratore. Eppure Mancini ci ha sperato fino alla fine a un recupero record: ma si è dovuto arrendere.
Fonte: Il Mattino