M. Sarri: “Prestazione elevatissima. Il secondo posto? E’ l’ora di andare a dormire”

L'ex della sfida è soddisfatto della prova dei suoi contro la capolista

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Il balzo. E’ una vittoria pesantissima, è un colpaccio da secondo posto: «E’ una vittoria, significa tre punti – taglia corto Mau sono importanti perché sono presi contro una squadra che sta facendo un campionato a parte, che in casa aveva centrato 11 vittorie e un pareggio. Ai ragazzi ho consigliato di cancellare velocemente questa vittoria, dobbiamo rigiocare fra tre giorni e dobbiamo avere testa». Vecino regista è stata una mossa stregonesca, firmata Sarri: «Negli ultimi tempi Vecino lasciava la sensazione che avesse energie sotto tutti i punti di vista. Non lo volevo lasciare fuori. Andava bene anche da regista visto il tipo di partita che poteva venire fuori». Sarri non è stupito da questa Lazio, si stupisce quando crolla improvvisamente: «Il problema per noi non è mai stata la singola partita, gare di questo livello le facciamo. Il problema nostro è la continuità. Rispetto all’anno scorso i difetti sono limitati, ci succede molto raramente di arrivare scarichi. Speriamo di aver preso la strada giusta». E’ stata splendida l’idea di squadra espressa dalla Lazio. Grappoli, corpo a corpo, rimpalli, tamponamenti, spazi ostruiti, corse e rincorse. Sarri ha celebrato Felipe e Zaccagni: «Anche Pedro e Cancellieri hanno fatto bene. Per gli esterni era una partita difficile, di sacrificio contro il palleggio del Napoli e contro terzini che si alzavano continuamente. Il livello di spirito di sacrificio è stato elevatissimo». E’ stata una settimana diversa, corta. Sarri ha moltiplicato riunioni e discorsi: «Volevo inculcare alla squadra la convinzione che potevamo fare punti a Napoli. Ci hanno creduto alla grande. Venire a giocare qui e non battere ciglio di fronte agli arrembaggi del Napoli vuol dire avere personalità». Sarri se l’è voluta giocare: «Chi viene qui e pensa di chiudersi prima o poi perde la partita. Se dobbiamo lasciarla al Napoli almeno giochiamo anche noi. Abbiamo concesso pochissimo ad una squadra che segnava ripetutamente in casa».  

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La classifica. Sarri non sbircia il secondo posto: «La classifica mi fa pensare che è l’ora di andare a letto, giochiamo in Coppa martedì e ci teniamo, è inutile guardare la classifica adesso». Si è tolto un sassolino dalla scarpa e ha consacrato Spalletti: «Nelle ultime tre partite abbiamo utilizzato 21 giocatori. Ormai da qualche anno si dice “Sarri non cambia”. Non cambiavo a Napoli, ma la panchina che ha oggi il Napoli non è quella che avevo io. Se io qui ero il capopopolo, Spalletti dopo questa stagione diventerà il re. Vincere è bello ovunque, vincere a Napoli è particolare. Sono contento per Luciano, si toglierà questa soddisfazione». Una se l’è tolta anche Sarri. Grandissima.

 

Fonte: CdS

 

 

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