Quelli dalla panchina, dal voto di Elmas……………..mah!
Le valutazioni de Il Mattino
6 Olivera – Piazzarsi dietro, senza avere le pretese di spingersi in avanti. Uno dopo l’altro l’Empoli cambia quasi tutti gli uomini là davanti anche perché c’è Vignato che si piazza lì provando a infierire ma è difficile avere a che fare con l’esterno uruguaiano di questi tempi: e infatti non passa mai da quella parte del campo l’Empoli.
7 Elmas – Fa piazzare il Napoli davanti ai tre centrocampisti, con gli azzurri in dieci: il rombo di centrocampo obbliga Spalletti a piazzarlo alle spalle di Osimhen, a due passi. Insegue Grassi e prova a schermarlo ogni volta che può. Quando ha il pallone, la testa è sempre alta, e ha la giocata sempre pronta.
s.v. Simeone –Un fulmine. Prima palla che gli arriva sul suo destro e subito mette i pensieri a Vicario. Non solo: seconda palla, prende e tira proprio dal limite dell’area ma il pallone gli viene respinto. Si vede che ha una voglia matta di mettersi in mostra, questa manciata di minuti non sa cosa farsene. Ma così è.
s.v. Gaetano – E’ una stagione così, per il talentino che volevano un po’ tutti. Però quasi sul gong, dopo essere entrato al 92’, ha l’occasione per una gioia unica: si lancia sulla destra, entra in area ma calcia in maniera non impeccabile. Un peccato, perché è uno dei simboli dell’altro Napoli, quello che lavora in silenzio.
s.v. Ndombele – Quei cambi che servono per collezionare solo presenze ai fini statistici, perché per il resto dare 4 minuti a un campione come lui sono davvero un contentino: ma Spalletti aveva bisogno anche di spezzare il ritmo finale dei padroni di casa. Il calcio è fatto di episodi che di colpo cambiano i destini delle partite. Da qui, l’interruzione per il cambio.