L’elogio di Spalletti è per tutti i suoi ragazzi, ma per uno in particolare, spende qualche parola in più: «Lobotka è stato meraviglioso stasera, perché partiamo dall’esatto contrario delle sue qualità. Nella gestione della palla, nella sveltezza, nel ragionare al doppio, lui è maestro. È rapidissimo a girarsi e fare torsioni su se stesso. La grande qualità e merito è che non sia mai stato saltato, in fase difensiva: lui non lo salti mai. Quando poi la mettono sul piano della velocità diventa anche rapido, a campo aperto, riconquista palloni. Avete fatto bene a citarlo come uno che dà forza a tutto il gruppo».
Predica calma, il mister. «Ci vuole calma, molta calma. Se i miei pensano che già siamo ai quarti non li faccio giocare al ritorno. Ragionare così allenta l’attenzione. Se affronti la gara di marzo in maniera leggera, basta un dettaglio e si ribalta tutto in un attimo. Abbiamo fatto una grande partita ma saremo capaci di farlo di nuovo nel ritorno? Vedremo».
Poi i complimenti: «I ragazzi hanno avuto grande maturità nel reagire dopo il rigore sbagliato. Nell’aver accettato di fare la partita nella loro metà campo andandola a vincere, senza mai poi rischiare nulla contro una squadra forte che cercava campo per aggredirti. Abbiamo visto sicurezza, convinzione, la riaggressione feroce per andarsi a riprendere il pallone. Bravi tutti».
Lozano è stato premiato come uomo partita: «Ha fatto quegli strappi che sono il suo marchio di fabbrica, lo ha fatto benissimo. Poi come scelte a volte poteva fare qualcosa differente. Abbiamo ritrovato la garra del Chucky: questa è la cosa più importante».
La strategia: «Fin dalla partenza abbiamo giocato con personalità, portando la partita dovevo volevamo e gestendola bene. Non c’è da dire niente. Abbiamo fatto una grande partita. Avevamo la possibilità di fare probabilmente un gol in più che poteva farci comodo, ma va bene anche così. La squadra nel tentare di fare il terzo gol non doveva assolutamente perdere equilibrio e ha ragionato da squadra matura, rischiando nulla».
Italiani e anti Glasner: «Ci dicono che forse giochiamo il calcio migliore d’Italia, siamo venuti qui a fare quello che si doveva fare. Gli altri forse hanno fatto la partita all’italiana che si sono messi indietro». E poi aggiunge: «Era pericoloso fargli comandare il gioco, perché tatticamente sono messi diversamente da noi e vanno a coprire quegli spazi che col 4-3-3 si svuotano. La squadra ha fatto bene a saltargli addosso e non fargli mai cominciare l’azione. Poi è avvenuta immediata la riaggressione proprio per non farli riaprire. Questa cosa è stata fatta bene e ha dato dei vantaggi importantissimi».
Fonte: Gasport