Da quando è approdato, da sconosciuto, non bisogna mai dimenticarlo, in Serie A e lo si è visto muoversi, ondeggiare, puntare, dribblare, rientrare su di un piede e poi l’altro, sterzare, andar via in velocità, i paragoni si sono sprecati. Come chi è? Come chi gioca? A chi somiglia quel fenomeno di Khvicha Kvaratskhelia? Kakà, Meroni, Best, Baggio…Uno dei nomignoli che gli è stato concesso e che a lui piace è Kvaradona, fino ad accostarlo al Caravaggio. Dopo lo splendido gol di venerdì sera a Reggio Emilia, Gigi Garanzini, su La Stampa, ha invece accostato il georgiano ad un olandese, per meglio dire, l’olandese: Johann Cruyff. Ecco quanto scritto:
C’è chi dice Kakà, chi Roberto Baggio, chi si spinge sino a Gigi Meroni che fisicamente era sì e no la metà del georgiano, povera farfalla granata. Ma poi c’è la suggestione della maglia, del fuoriclasse che ha scritto la storia del Napoli e di Napoli e allora, per ingombrante che sia, il gioco di parole è inevitabile. Kvaradona. E almeno per un po’ non se ne parli più. L’importante è esagerare, cantava Jannacci. Ma Khvicha Kvaratskhelia le stimmate del campione le ha tutte per davvero. E si son viste e riviste l’altra sera, in una splendida partita in cui il Sassuolo le ha provate tutte e si è arreso soltanto, per l’appunto, alle magie di Kvaradona e del suo compare Osimhen. Dopodichè, suggestione per suggestione, nelle movenze, nella progressione e in un paio di azioni in particolare a me ha evocato un altro dei grandissimi, diciamo uno dei primi cinque di tutti i tempi. Che si chiamava Johann Cruyff. Intanto il gol. Kvara è partito da metà campo con un colpo sotto da artista, ha ondeggiato e insieme puntato come faceva l’olandese: poi quando è stata ora di calciare, ha fintato il destro sul palo lontano e ha mirato invece quello vicino, tanto che il portiere nemmeno si è mosso. Cruyff, sputato. Poi, già sul 2-0, quando Diego sarebbe stato a metà campo a rifiatare, ha fatto quel che faceva Johann. Ha pressato alto il difensore, gli ha preso palla e l’ha crossata di esterno destro sulla fronte di Oshimen, che l’ha sbagliata. Da chissà dove l’antenato di lusso si è certamente alzato ad applaudire.