Dalla panchina il gol e le valutazioni de Il Mattino

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7 Elmas – Tra le certezze del 2023 di ogni napoletano c’è una grande prestazione di Elmas. E infatti anche ieri il macedone entra nella ripresa e al secondo pallone buono segna il gol del tris azzurro. Il suo ingresso in campo si conferma iniezione di adrenalina per un Napoli che sa di poter contare sul suo dodicesimo titolare.

 

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6 Olivera – È uno che ci mette sempre il fisico, qualità importante soprattutto all’interno di stagioni lunghe che rischiano di essere logoranti. Ha caratteristiche opposte rispetto a Mario Rui e allora quando entra prova subito a buttarla sulla corsa e sul duello rusticano. Gli attaccanti della Cremonese gli girano a largo.

 

s.v. Raspadori – Un altro piccolo pezzo del puzzle della sua stagione. Probabilmente a luglio si era immaginato un altro impiego, ma quando vedi che due compagni come Kvara e Osimhen stanno facendo quel poco al posto tuo, non ti viene nemmeno troppa voglia di puntare i piedi e invocare più spazio.

 

s.v. Ndombele – Il solito calamita palloni. L’uomo perfetto per gli ultimi quarti d’ora di partita. Perché ha forza nelle gambe, dribbling e lucidità nelle giocate. I compagni sanno che quando la palla finisce nei suoi piedi difficilmente succederà qualcosa di negativo. Non deve fare magie, ma lo stretto indispensabile.

 

s.v. Demme – Ogni volta che entra è l’occasione giusta per dimostrare a Spalletti e ai compagni che anche lui merita di far parte di questo gruppo. E allora si mette sotto con umiltà e impegno per dare il suo contributo prezioso alla causa. Certo, in una manciata di minuti non può cambiare le sorti del mondo, ma almeno si impegna.

 

Tratte da Il Mattino

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