L’edizione odierna del Corriere dello Sport ha analizzato il momento d’oro del Napoli di ADL tra l’Europa e la Champions, negli ultimi 14 anni.
Di seguito l’estratto:
Non si mettono le mani nelle tasche altrui, né si fanno i conti in giro per il mondo: però quando dicevano che anche i ricchi piangono, ci misero un bel po’ di fantasia. Forse sono cambiati anche i tempi, il pallone l’hanno gonfiato bene di danaro, e adesso che c’è questo calcio 3.0, per passarsela bene, si direbbe di lusso, non è necessario avventurarsi in operazioni discriminatorie – la chiamavano Superlega – ma basta farsi un giretto lungo in Champions e candidarsi con un + 13 di vantaggio alle primarie per lo scudetto. Sarà comunque vero che i soldi nella vita non sono tutto, altrimenti in che forma di “materialismo” si starebbe, ma non si può negare che avendone, e persino tanti, si riesca a vivere assai meglio, praticamente nel lusso che attende il Napoli.
È stato bello, fino ad ora, regalarsi quattordici anni d’Europa, una esistenza brillante che solo per dettagli non è finita avvolta in un maestoso drappo verdebiancoerosso, però stavolta c’è di tutto e di più, nonostante la Rai sia evaporata, con diritti televisivi che ingigantiscono le forme e le dimensioni di un benessere che si può apprezzare. È tutto merito del Progetto, certi miracoli non avvengono per caso, e in quella Filosofia c’è altro: la lungimiranza, la visione, la competenza, il coraggio di osare, di sradicare i miti per sistemarci qualche quadrifoglio. E se la fortuna ci ha aggiunto del suo, c’è quella storiella sui generali, che Napoleone li preferiva fortunati, mica bravi.
Fonte: CdS