Osimhen, il rapace che sta bene con se stesso e rende grazie a Dio!

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Ancora lui, Osimhen. Rapace, presente, recettivo. Stavolta ribadisce in rete dopo la respinta del palo sul tiro di Elmas. E fa 13. In realtà aveva messo a segno anche un altro splendido gol, annullato per fuorigioco. Perchè lui è un valore aggiunto. Victor resta il pericolo numero uno anche per la Salernitana, anche con la squadra su doppio vantaggio, è sempre lui a provarci e riprovarci. Una stagione da incorniciare, senza dubbio la migliore da quando è in azzurro.osimhen Un leader che sta crescendo sotto tutti i punti di vista. In un’intervista a omasports.com ha detto La mia vita è semplice. Rispetto tutti ma non temo nessuno. Il campo è il mio lavoro, solo business. Quando esco dal campo, invece, c’è un me completamente diverso, come se volessi solamente vivere la vita, divertirmi ed essere felice“. Ed ha continuato: “Soddisfatto del livello che ho raggiunto? Probabilmente più del 100%, il 1001%, perché ho raggiunto un obiettivo per me stesso, il tipo di vita che voglio vivere, e anche quando le cose non andavano così bene, ho continuato a crederci, a sognare, a pregare, lavorare sodo, fare quel lavoro che è il mio vero amore, il calcio. Per arrivare dove sono oggi ci sono stati molti ostacoli, il mio successo è arrivato con molto sacrificio, molte lacrime, molti fallimenti. In realtà, alcune persone speravano che sarei arrivato solo per vedermi cadere». In passato, ricorda: “Mi hanno scartato in Belgio, ben due club, credevano che non avrei potuto fare ciò che loro chiedevano. Ora gioco in uno dei più grandi club d’Europa, uno dei migliori campionati d’Europa, sono stato nominato per il premio come miglior giovane dell’anno, ho vinto così tanti premi personali che tanto desideravo e sentivo di meritare, è un enorme soddisfazione per me perché, considerando il fatto che ho subito molti infortuni gravi, sono sempre tornato, ho dato il massimo e sto bene con me stesso e con la mia coscienza. Ecco perché, ogni giorno che mi sveglio, rendo grazie a Dio”.
Fonte: Il Mattino

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