Ai Quartieri Spagnoli scatta la rivolta per il sequestro bis al Murales di Maradona
Quartieri, magliette e gadget contraffatti: denuncia e multa per il venditore abusivo
«Per non far vedere questo oltraggio e questa profanazione del suo tempio abbiamo coperto l’altarino e aperto la finestra dove è raffigurato il suo volto». È la protesta inscenata ai Quartieri Spagnoli dopo l’ennesimo blitz con sequestro di materiale falso alla bancarella che sorge proprio davanti al murale di Maradona. Nuova operazione di sequestro di gadget e magliette false alla bancarella di “Largo Maradona”, in via De Deo. Dopo il blitz della Guardia di Finanza dello scorso 16 dicembre, stavolta è stata un’operazione della polizia a smantellare la bancarella del falso ai piedi della gigantografia dell’ex capitano del Napoli. Stavolta però chi gestisce il florido business che garantisce il culto maradoniano ha inscenato (solo per poche ore) un’originale protesta: l’altarino dedicato a D10s è stato coperto con delle buste, una sorta di imbracatura per celargli il volto, mentre l’ormai celebre “finestrella” sulla quale è raffigurato il volto del campione argentino è stata aperta. Solitamente la finestra del murale, ormai diventata celebre quasi come quella di Marechiaro decantata da Salvatore Di Giacomo, è stata spalancata solo in due occasioni: quando il Napoli ha vinto il secondo scudetto e, di recente, quando l’Argentina ha vinto la coppa del mondo in Qatar. Non sorprende la reazione, già la scorso dicembre quando ci fu il blitz della Guardia di Finanza, l’uomo destinatario dei sequestri considerò un sacrilegio l’intervento delle forze dell’ordine: «Ma come vi è venuto in mente? Siete venuti – disse – a profanare un luogo sacro, è come se foste entrati armati in una chiesa». Quel blitz della finanza non ha però sortito gli effetti sperati dal momento che il commercio di gadget falsi è andato avanti durante tutte le vacanze natalizie. Quel murale – sostengono ai Quartieri Spagnoli – sorge su un’area privata, quindi ritengono che quello spazio sia «cosa loro». Peccato che il venditore di merce contraffatta non abbia in realtà – è la contestazione fatta anche la scorsa volta dai finanzieri – la licenza per la vendita di quei prodotti e, soprattutto, viene esposta merce contraffatta. Questo è ciò che viene propinato ai turisti in arrivo da tutto il mondo.
L’intervento della polizia non è stato studiato a tavolino, ma è scaturito da controlli ad ampio raggio nella zona dei Quartieri da parte degli agenti del commissariato di Montecalvario. Alla vista della bancarella abusiva i poliziotti non hanno potuto far altro che intervenire. Ingente il sequestro anche stavolta: 240 magliette, 42 cappelli, 24 felpe, 13 sciarpe e 17 borselli. Tutto materiale contraffatto con i loghi ufficiali del Calcio Napoli. L’uomo titolare della bancarella è stato denunciato e, quindi, sanzionato amministrativamente poiché sprovvisto di licenza e autorizzazione alla vendita.
L’operazione svolta dal commissariato ai Quartieri è poi proseguita con controlli a cinque attività commerciali e una di queste è stata sanzionata amministrativamente. Infine gli agenti hanno sequestrato un manufatto abusivo adibito a garage. Resta il tema, come sollevato dal Mattino in queste settimane, di come la città voglia gestire l’enorme flusso turistico che finalmente tocca anche queste sponde. Se si voglia lasciare tutto allo spontaneismo e all’improvvisazione oppure meglio regolare le attività turistiche in città, anche sul versante del turismo sportivo che, con un apposito museo “Maradona” allo stadio di Fuorigrotta potrebbe creare un circuito virtuoso e non più illegale. Fonte: mattino.it