Rincon: «Ricreata l’autostima, possiamo farcela, il Ferraris ci aiuterà»

Il centrocampista della Samp rispetta ma non teme il Napoli

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Sull’onda lunga del successo di Reggio Emilia, la Samp gioca oggi la seconda delle 23 «finali» evocate da Stankovic, in un clima particolare per la scomparsa di Mihajlovic e Vialli. Intervista della Gazzetta dello Sport al centrocampista della Samp Rincon.

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Rincon, che peso ha avuto la vittoria col Sassuolo? «Fondamentale, ha accresciuto l’autostima. Il passato ormai è alle spalle, inutile continuare a pensarci. Eravamo andati in ritiro in Turchia perché volevamo ripartire forte in quello che per noi è un vero e proprio nuovo campionato. Siamo vivi».

In quali aspetti dovevate crescere? «Tutti: mentale, fisico, tattico. Avvertivo un’energia negativa intorno a noi, ma con il lavoro degli ultimi tempi abbiamo rimesso in marcia il motore».

Ha mai temuto che fosse troppo tardi per ripartire? «Le difficoltà erano notevoli, ma non puoi mollare a 23 gare dalla fine. Lottare è un obbligo, ci sono tanti giocatori importanti che stanno per rientrare. Crediamoci».

Perché eravate andati così a fondo? «Un mix di fattori. Ma vorrei ricordare che ad inizio campionato abbiamo fatto ottime partite, anche se ci è mancata un po’ di buona sorte, Non siamo stati bravi ad ottenere quei risultati che ci avrebbero permesso di rialzare la testa, siamo stati un po’ tutti responsabili».

C’è un compagno su cui punterebbe per la salvezza? «Gabbiadini. Si era fatto male proprio con il Sassuolo a febbraio, e di nuovo con il Sassuolo è rinato. So bene quali difficoltà nasconda il recupero dopo un infortunio serio come il suo, ma si è riconfermato il grande leader di cui tutti avevamo bisogno».

Lei ha un tatuaggio che dice: «Non dimenticare mai da dove vieni», riferito ai valori della famiglia. Anche nel calcio si vince con il gruppo? «Assolutamente sì. Se corri da solo, non vai molto avanti. La coesione è fondamentale, ci sono esempi ovunque».

Il suo sogno? «Giocare il prossimo Mondiale con il mio Venezuela. Avrò 38 anni, perciò oggi continuo a fare sacrifici, anche se devo dire grazie pure alla Samp…».

Questo è il momento più difficile della sua carriera? «Sì, ma ne stiamo uscendo».

Il Napoli ha perso, ma giocando una grande partita a Milano: crede che il ko cambierà il loro modo di giocare contro di voi? «No, parliamo sempre della squadra che gioca il miglior calcio del campionato. E che ha fatto divertire sinora tutti coloro che amano questo sport. Noi dobbiamo tornare a sfruttare l’effetto-Marassi».

Augello ha dato un valore-chiave al trittico contro Sassuolo, Napoli ed Empoli. Concorda? «Sì, ma il primo esame è stato superato. Ci attende un gennaio molto intenso, avremo pure la Coppa Italia. Ci giochiamo subito una buona parte del futuro».

Fonte: Gasport

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