Avv. Chiacchio: “Vista l’azione, non credo finirà in una bolla di sapone”
Il procuratore federale è convinto del suo operato
A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Edoardo Chiacchio, avvocato
“Cosa succederebbe se la Corte D’Appello Federale accogliesse il ricorso di Chinè? Certamente ci sono stati dei processi per revocazioni, ma la maggioranza non hanno superato la soglia dell’ammissibilità. Per poter giungere nel merito è necessario che il Procuratore Federale abbia trovato elementi nuovi non giudicati in precedenza. Ci sono delle intercettazioni che prima non c’erano. Ci sono anche delle mail sequestrate. A mio avviso il vaglio dell’ammissibilità potrebbe essere superato. Forse il Procuratore ritiene fermamente che quei documenti non siano stati giudicati. Se la richiesta venisse accolta cosa rischierebbero le squadre coinvolte? Il procuratore federale è convinto del suo operato. Nel precedente processo per plusvalenze vennero chieste ammende e l’inibizione per i dirigenti. Adesso potrebbero chiedere anche penalizzazioni in classifica. Penso che possa essere chiesta la penalizzazione. La questione stipendi? Penso che per quel procedimento il Procuratore deferirà le società interessate con autonomo decedimento. Perché non ha trovato documenti di riferimento, è un altro procedimento che dovrà essere avviato. Le dichiarazioni di Agnelli? Sono parole classiche di un soggetto che ha problemi di natura giudiziaria. L’atteggiamento della corte e quello della Procura Federale sono quelli che interessano in questa vicenda. Cosa devono aspettarsi gli sportivi? Io ritengo che se il Procuratore Federale ha avviato questa azione non finirà in una bolla di sapone. È un’azione importante e seria, è un ricorso rilevante”.