Quando gli ultimi minuti di una partita cambiano tutto…

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L’ultimo quarto d’ora delle partite di calcio è quello in cui si segna di più. Se poi le partite in questione sono del campionato italiano, si segna ancora di più che all’estero influenzando le scommesse calcio live. A dimostrare questa tesi sono i dati statistici dei maggiori campionati europei, cioè quello italiano, spagnolo, inglese, francese e tedesco. Se si dividono i 90 minuti di una partita in 6 periodi di 15 minuti ciascuno, ci si potrebbe aspettare una distribuzione equa del 16,7% dei goal in ogni periodo. Invece non è così. In Germania nell’ultimo quarto d’ora si segnano il 18,3% delle reti, in Inghilterra il 22,4%, in Spagna il 24,1%, in Francia il 24,6%. Nella nostra Serie A la percentuale sale al 27,3%, e le squadre straniere allenate da nostri connazionali salgono addirittura al 33%.Uno studio rigoroso su questo argomento si trova sul sito web dell’Università di Milano, parte di una tesi di laurea in Scienze motorie e sport discussa dal dott. Lorenzo Pugliese. Il campione statistico da lui preso in considerazione ha riguardato i 3 campionati di Serie A disputati tra il 2006 e il 2009, in cui si sono segnati 2˙485 goal in 1˙138 partite. Dividendo le partite nei 6 periodi da 15 minuti ciascuno, si è visto che nel periodo iniziale si segnano meno gol che negli altri, solo il12%, e poi si va in progressione fino all’ultimo quarto d’ora in cui si segnano in media il 23,9% dei goal, in pratica il doppio che a inizio partita. Particolare importanza ai fini delle reti segnate hanno i giocatori subentrati a partita inoltrata in sostituzione dei titolari. A prescindere dal loro ruolo, segnano 2,08 gol ogni 1.000 minuti di presenza in campo a fronte degli 1,3 gol ogni 1.000 minuti dei titolari. Questo risultato sembra abbastanza logico: i sostituti sono più riposati rispetto a coloro che sono stati in campo dall’inizio. Uno studio del 2003 ha valutato che un neoentrato corre il 63% di metri in più negli scatti rispetto a un titolare e il 25% di metri in più nelle azioni di corsa prolungata. In sintesi, le partite di calcio è opportuno starle a guardare fino alla fine, perché è lì che succedono più cose. Qualche esempio? Nel 2017 Barcellona PSG (6-1) o Manchester United- Bayern Monaco nel 1999 (2-1). Queste entrambe negli ultimi minuti, ma c’è anche chi ha pareggiato all’ultimo secondo e poi vinto in seguito, come Real- Atletico nel 2014. Impossibile non citare anche due casi di squadre italiane, come la finale di Champions League del 2005 tra Milan e Liverpool (da 3 a 0 per i rossoneri a 3-3 e poi vittoria della squadra inglese) o ancora il derby Juventus- Torino del 2001, finita 3 a 3 con rigore fallito proprio all’ultimo da un calciatore bianconero.

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Redazione

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