Piotr Zielinski, centrocampista del Napoli e della Polonia, ha parlato al termine della partita della sua nazionale con l’Argentina, ai mondiali in Qatar, terminata con una sconfitta, ma che però non ha pregiudicato la qualificazione della Polonia.
«Capita che mi stanchi, ma i crampi… quelli non mi vengono mai. E la cosa mi dà fastidio e mi preoccupa. È stata una sensazione strana, adesso ho tre giorni per mettermi a posto prima della sfida con la Francia».
Siete stati un po’ troppo difensivi con l’Argentina.
«Non so come mai, forse abbiamo patito il fatto di sfidare una delle favorite del Mondiale in una gara determinante per la qualificazione. Giocare contro Messi complica le cose perché lui è un genio, fa sembrare tutto semplice. All’improvviso ti manda in porta un compagno o inventa qualcosa. Di sicuro non potremo affrontare la Francia con quest’atteggiamento: serviranno più carattere, più coraggio, più voglia di far male all’avversario che è fortissimo. Però dobbiamo anche goderci questo momento».
Come avete vissuto gli ultimi minuti della partita con l’Argentina, in attesa anche del risultato finale del Messico?
«Non passavano mai. Dalla panchina ci urlavano di non prendere un gol e non prendere un giallo. Facile a dirsi, ma giochi contro Messi: ti fa una finta, ti gira la testa, lo butti giù e arriva il cartellino. Per fortuna non è successo. E adesso ci concentriamo sulla Francia, passiamo da Messi a Mbappé. E non solo a lui, perché dietro a Mbappé sulla sinistra c’è Theo Hernandez: dobbiamo preparare molto bene la gara, magari cambiando il modulo rispetto alla partita con l’Argentina. La Francia è campione del mondo, ma in una gara secca può succedere di tutto, a patto che ognuno di noi abbia un rendimento migliore: contro l’Argentina siamo mancati sotto tanti aspetti e avremmo potuto pagarla cara».
Cosa regalerete a Szczesny?
«Qualcosa di speciale. Si merita queste soddisfazioni, ci sta salvando facendo parate incredibili. Siamo contenti della sua condizione, è uno dei migliori portieri al mondo».
Dica la verità, non avete pensato di chiedere agli argentini della Serie A di non infierire?
«Un pensierino nella testa mi è anche passato, ma non mi è sembrato giusto. Abbiamo sofferto fino alla fine ed è andata bene».
Ormai lei si sta abituando alle grandi sfide: il Napoli è tra le squadre più forti della Champions e la Polonia è tra le prime sedici del Mondiale.
«Sono due cose diverse, perché in nazionale non siamo riusciti finora a giocare bene come potremmo. Ci tiriamo troppo indietro, lasciamo l’iniziativa agli avversari e non va bene. Nel Napoli avviene il contrario, la palla la teniamo noi e abbiamo tante soluzioni per andare al tiro, molti giocatori di altissima qualità. Anche nella Polonia c’è qualità, ma finora non l’abbiamo mostrata. Spero che accada con la Francia».
A proposito di Napoli, vuole mandare anche lei, come Koulibaly, un messaggio alla popolazione di Ischia?
«Sì, assolutamente. Spero che presto tutto vada a posto. Auguro a tutti loro di avere la forza per reagire a quanto è accaduto. Ischia è un posto meraviglioso».
Dopo il Mondiale, ci sarà uno scudetto da conquistare. È l’anno del Napoli?
«Prima della pausa abbiamo fatto ottime cose e speriamo di riprendere allo stesso modo. Ci aspettano partite molto difficili, in campionato e in Champions: vogliamo andare bene in tutte le competizioni, il Napoli può fare ottime cose e scrivere la storia».
Lei ha imparato negli anni a giocare dappertutto. Quanto lavoro tattico, oltre che fisico, c’è dietro tutto questo?
«È vero, ho lavorato molto su quest’aspetto. Mi capita di giocare dappertutto, a volte in posizioni non mie come contro l’Argentina: non sono abituato a stare così largo, ho cercato comunque di dare il massimo, ma è stata dura. Non arrivavo in tempo in avanti, non riuscivo a chiudere dietro e mi sono venuti i crampi. Ma adesso non importa, voltiamo pagina, ci godiamo questo risultato per la Polonia dopo alcuni anni meno belli».
La Polonia è la squadra più “italiana” del Mondiale. Sentite la responsabilità di tenere alta la considerazione della Serie A?
«Eh… a me è dispiaciuto molto che l’Italia non si sia qualificata. È bello avere tanti giocatori impegnati ogni settimana in un campionato bello, difficile e importante come quello italiano e spero che arrivino altri polacchi. Ci sono alcuni ragazzi interessanti, come Skoras che è entrato nel secondo tempo con l’Argentina. Ogni anno ne emerge qualcuno, io seguo molto il campionato polacco e sicuramente fa lo stesso anche Giuntoli”.