De Laurentiis ha ottenuto lo “sconto Covid” sul debito del Maradona
800mila euro in meno per gli arretrati
Il Comune fa lo sconto a De Laurentiis. Dopo un lungo braccio di ferro tra Palazzo San Giacomo e Ssc Napoli si va verso la risoluzione del contenzioso che si trascinava oramai da anni, relativo ai canoni arretrati afferenti al periodo Covid. Il debito totale ammonta a poco più di 3 milioni di euro. L’accordo – grazie al disco verde arrivato con l’approvazione della delibera di giunta – prevede la revisione del canone concessorio rispetto alla convenzione passata al vaglio dell’assemblea cittadina tre anni fa, con una riduzione totale di circa 800mila euro. Il Napoli dunque verserà nelle casse del Municipio circa 2,3 milioni. A richiedere la rinegoziazione del canone è stato lo stesso patron, il 14 luglio del 2021 (il sindaco era Luigi de Magistris), alla luce del decreto Rilancio del 2020, poiché gli incassi da botteghino sono stati limitati dall’emergenza pandemica. Una norma che lascia trasparire la consapevolezza del legislatore circa la necessità di un riequilibrio delle condizioni contrattuali, in ragione della prolungata sospensione, nonché delle mutate modalità di svolgimento durante il Covid. Per la definizione del nuovo canone si è tenuto conto di una serie di oneri a carico dell’amministrazione (personale impiegato, consumi idrici, consumi elettrici, la custodia dell’impianto, i costi di termogestione), tutti riferiti ai periodi di utilizzo dello stadio da parte della Ssc Napoli.Sul totale dei costi è stata calcolata una percentuale pari al 25% di redditività presunta, la cui somma ha determinato la redditività complessiva legata all’utilizzo del Maradona. La cifra che il Napoli andrà a risparmiare nelle tre annualità: 2019-2020, 2020-2021 e 2021-2022 è di circa 800mila euro. Soldi che il Comune non incasserà nei relativi bilanci: la revisione del costo dell’affitto dello stadio comporterà infatti una riduzione di entrata, per l’esercizio 2020 di 292 mila euro e nel 2021 di 351 mila euro, per un totale di 643 mila euro. Mentre nell’ambito della manovra di bilancio di settembre 2022, il servizio Gestione grandi impianti sportivi (guidato da Gea Vaccaro) ha richiesto alla ragioneria generale la riduzione dell’accertamento di competenza 2022 per un importo di 144mila euro e la contestuale variazione di bilancio. Per le tre annualità è stata comunque garantita la
copertura dei costi, considerando le condizioni finanziarie dell’ente.Nella delibera c’è un passaggio focale: difatti la rideterminazione delle condizioni economiche della convenzione resta «subordinata al pagamento dei canoni di concessione da parte della Ssc Napoli». Il diktat del Municipio è chiaro: lo sconto ci sarà, ma il club dovrà versare quanto dovuto. In ballo c’è anche un debito relativo a una parte del canone della stagione 2018-2019: epoca pre-Covid.Il Comune per arrivare a questo tipo di soluzione ha anche preso spunto da quanto fatto in Italia da altri Enti locali: alcuni hanno addirittura abbonato completamente il canone alle società sportive. Tra gli aspetti importanti dell’accordo c’è quello che evita lo spauracchio Corte dei Conti: da un lato è stato infatti previsto il 25 per cento dello sconto, ma dall’altro la copertura totale dei costi. Inoltre si è garantita continuità amministrativa, dopo le minacce del patron di andare a giocare altrove. Lontano dal Maradona. Lo stesso criterio è stato utilizzato da Palazzo San Giacomo anche per altri impianti sportivi, come ad esempio l’Ippodromo di Agnano. Al netto di tutto ciò, si va adesso verso la scadenza della convenzione nel 2023. La società – si legge nella delibera – ha richiesto di ottenere il rinnovo per ulteriori cinque anni alle medesime condizioni. La parola adesso passerà al Consiglio comunale e c’è da scommettere che non sarà una passeggiata. A cura di Valerio Esco. Fonte: Il Mattino