I magnifici cinque del Napoli, quelli del Mondiale, raggiungeranno le proprie Nazionali subito dopo la partita con l’Udinese: Anguissa sfilerà in Qatar con il Camerun; Kim con la Corea del Sud; Lozano con il Messico; Olivera con l’Uruguay; Zielinski con la Polonia. Dopo che Deschamps ha escluso Ndombele dai convocati della Francia e Scaloni ha depennato Simeone dall’ultima lista di pre-convocati dell’Argentina, ieri il ct del Portogallo, Fernando Santos, ha spezzato anche il sogno di Mario Rui. Un colpo per lui, altroché, ma la storia è questa e Mario, come gli altri, si concentrerà su un altro obiettivo: lo scudetto.
Un progetto possibile – mica soltanto un sogno – che il Napoli ha costruito sin da agosto con una forza, una costanza e una fame molto rare. Da squadra vera, sì: è questo il vero orgoglio di Spalletti oltre a quello di aver proposto un calcio moderno, brillante e soprattutto vincente. Una sorta di incantesimo che, alla luce dell’imbattibilità e degli 8 punti di vantaggio sul secondo posto, sembra un peccato interrompere. Mettere in freezer per la Coppa e il Natale: domani l’ultima con l’Udinese e poi appuntamento al 4 gennaio con l’Inter. Va così. È una stagione strana, unica nel suo genere: e il Napoli, nei prossimi due mesi, dovrà dimostrare più che mai la forza e il carattere del gruppo.
FASE DELICATA. E allora, la passerella finale e arrivederci: in cinque in Qatar, dicevamo, e gli altri un po’ in relax e poi in Turchia. Ad Antalya. Per una tournée che servirà a simulare una sorta di preparazione estiva bis, in vista della ripartenza di gennaio. E dunque della fase decisiva di una volata tricolore definita nei contorni nelle prime 14 giornate. Quindici domani. In quest’ottica, considerando anche il livello e l’importanza dei cinque convocati nell’economia della squadra, è ovvio che gli occhi di ogni singolo abitante del mondo azzurro seguiranno con estrema attenzione l’evoluzione del cammino dei magnifici cinque di cui sopra. Che tra l’altro, per i classici scherzi da sorteggio, si troveranno anche faccia a faccia: il Messico di Lozano e la Polonia di Zielinski sono nel Girone C con l’Argentina di Messi e l’Arabia Saudita e giocheranno contro la partita d’esordio il 22 novembre; e ancora la Corea del Sud di Kim e l’Uruguay di Olivera sono nel Girone H con il Portogallo di Cristiano Ronaldo e Leao e il Ghana e saranno di fronte nella prima del 24 novembre. Va da sé che la presenza della Seleccion e quella dei portoghesi renderà complessa la vita di tutti: e così è possibile che due azzurri su quattro possano rientrare alla base dopo la fase a gruppi. Pieno di thrilling anche il Mondiale del Camerun di Anguissa, inserito nel Girone G con Brasile, Serbia e Svizzera. Una bolgia.
NAPOLI&CO. Napoli e il Napoli, insomma, guarderanno con orgoglio i propri alfieri in Qatar e tiferanno: un po’ per loro, un po’ con vista sulla grande marcia verso lo scudetto. Sperando di vederli brillare anche nella vetrina mondiale, dopo quelle d’Italia e di Champions, ma anche di ritrovarli in forma alla ripresa del campionato. Tra l’altro, i cinque azzurri mundial sono un plotoncino relativamente ridotto: l’assenza della Nigeria di Osimhen, della Georgia di Kvara, della Slovacchia di Lobotka e – ahinoi – dell’Italia ha ridotto notevolmente l’elenco dei convocati. Soprattutto rispetto alle altre: la Juve dovrebbe mandarne 11, tanto per fare un esempio, e il Milan e l’Inter 7. Stagione complessa e piena di incertezze per tutti. Ma Spalletti, con lo Zenit, ha già vinto uno scudetto dopo una lunga pausa invernale: vale la pena ricordarlo. Fonte: CdS