Dopo venti partite tra campionato e Champions (una sola sconfitta, quella subita negli ultimi 5′ a Liverpool, del tutto insignificante) Spalletti vanta una percentuale di vittorie pari all’85 per cento. Una serie così bella in serie A il Napoli l’aveva fatta registrare con Sarri nell’ultima stagione del suo triennio, appunto con 12 vittorie e 2 pareggi. Galtier, il nuovo allenatore del Paris St. Germain, ha fatto 38 punti come Spalletti ma il vantaggio rispetto al Lens è di cinque lunghezze. Arteta, l’allenatore dell’Arsenal, comanda la Premier con un +2 sul City di Guardiola. In Spagna il Barça di Xavi gode di un +5 rispetto al Real di Ancelotti. In Germania il 35enne Nagelsmann, allenatore del Bayern Monaco, non può rilassarsi perché il Friburgo è a distanza ravvicinata. Sono numeri, quelli del Napoli, che confermano un assoluto dominio e un salto di qualità rispetto allo scorso campionato. Il clamoroso passo in avanti si spiega con il rinnovamento della rosa, i progressi di alcuni giocatori che già facevano parte del gruppo (Meret, Rui, Zielinski e Lozano tra questi) e il contributo dei nuovi. Si esaltano i contributi di K2 (Kim e Kvara), va evidenziato anche quello di Olivera, finalmente un’alternativa di spessore sulla fascia sinistra al mancino portoghese dopo anni in cui vi erano stati autentici rattoppi.
Il Mattino