Kalidou Koulibaly: “Ho detto di no alla Juventus per un motivo. Spalletti? Ci capivamo con uno sguardo”
L'ex K2 del Napoli ai microfoni della Corriere della Sera
Dopo 8 anni in maglia azzurra, Kalidou Koulibaly ha lasciato il nido Napoli per accettare il Chelsea, prima di Touchel ed ora di Potter. K2 è stato intervistato al Corriere della Sera ed ha toccato diversi argomenti. “Credo nel destino, dopo otto anni doveva andare così. Il mio ciclo era finito, avevo dato tutto. Dal punto di vista delle emozioni cambia poco. Sento ogni gol, ogni vittoria, come se li vivessi in prima persona. Questo Napoli è il mio Napoli. Sono felice di aver contribuito alla crescita della squadra. Sa di cosa parlo nello spogliatoio del Chelsea? Delle vittorie dei miei ex compagni. E sa perché? Ne sono fiero. Sento spesso Anguissa, Osimhen. Ho scambiato anche messaggi con Kvara, che ancora non conosco”.
Spalletti? “Mi ha capito al primo sguardo. Ogni giorno passavo nel suo ufficio e chiacchieravamo prima dell’allenamento. Ha sempre detto a tutti noi di credere in lui. Quando parlava di scudetto lo prendevano per pazzo, oggi sta dimostrando che aveva ragione. Ora ci scambiamo messaggi dopo le partite”.
E Sarri, lo sente ogni tanto?
“Meno, ma devo a lui quello che sono oggi”.
Con Ancelotti a Napoli non è andata benissimo. “Grato di aver lavorato con lui. Ha fatto crescere il club, ma all’epoca si parlava troppo di quello che accadeva fuori dal campo, ammutinamento compreso”.
Ha mai avuto offerte da squadre italiane?
“Sì, ma non le ho accettate”.
La voleva Allegri? (ride) “Lo sta dicendo lei. Una maglia che non potevo indossare, per fede e anche per rispetto”.