Luciano Spalletti: “In questo Napoli c’è una caratteristica diversa dalle squadre che ho allenato in passato”
Il tecnico di Certaldo definisce Kim davvero insuperabile
De Laurentiis la sintetizza così su Twitter un istante dopo la fine: “Inarrestabili e divertenti. Forza Napoli sempre!“. Un cinguettio di gioia pura e soddisfazione, leggero come l’aria di una città che nel bel mezzo della festa e della celebrazione della dodicesima vittoria consecutiva tra il campionato e la Grande Coppa, un record nella storia del club, fa sentire forte e chiaro il sogno: tornare campione. Un sogno urlato sull’onda dell’entusiasmo, e non potrebbe essere altrimenti, che però di questo passo e alla luce di uno spettacolo che continua in Italia e in Europa può diventare vita vissuta. A suo tempo. Il prossimo passo è il Sassuolo, sabato al Maradona, e poi martedì si va in scena ad Anfield per completare quello che finora è stato un capolavoro di Champions: cinque vittorie consecutive, la qualificazione agli ottavi già in tasca da un po’ ma la certezza del primo posto nel girone da blindare con il Liverpool. «Maradona sarebbe orgoglioso di questa squadra»“, dice Spalletti. «Abbiamo la statua nello spogliatoio e i ragazzi mettono canzoni dedicate a lui. Quindi c’è anche della sua qualità nel primo tempo di stasera».
“QUASI PERFETTI” . E allora, un Napoli maradoniano. E poi la forza di un gruppo grande così. Sei cambi rispetto a Roma, shakerata e via: la vittoria è comunque servita. Il Napoli c’è, forte e prepotente, aggressivo e ancora spettacolare nella produzione di un calcio che è partecipazione collettiva e sacrificio. La mano di Spalletti, l’allenatore della striscia-record e del centesimo gol realizzato (da Ostigard) nella massima competizione sin dai tempi dell’antica Coppa dei Campioni, è sempre più evidente. Partita dopo partita. Ma evidentemente c’è anche dell’altro: cuore e anima. E la soddisfazione per ciò che sta accadendo è tutta nel riconoscimento dell’allenatore dei Rangers, Giovanni Van Bronckhorst: «Dobbiamo essere realisti e pensare al valore degli avversari che abbiamo affrontato». Decisamente alto quello degli azzurri: «Dite cannibali?». Già. «Sì, siamo stati quasi perfetti: non era facile mantenere questo livello, per gli avversari è dura. La squadra è entrata in campo prontissima. Sì, tutti si sono fatti trovare prontissimi, soprattutto quelli più freschi che ho fatto giocare: meritano un applauso per la determinazione, l’attenzione, la cura negli allenamenti e per aver sfruttato molto bene ciò che gli è stato messo a disposizione in quest’occasione. Abbiamo giocato una bellissima partita e siamo felici di averlo fatto nel nostro stadio. Davanti al nostro pubblico».
DOPPIO KIM . Il signor Luciano è soddisfatto di tutto, e non potrebbe essere altrimenti. Ogni aspetto, ogni dettaglio: «Il miglior gruppo che abbia mai avuto a disposizione? No, fortunatamente ne ho avuto diversi forti, però ci sono cose che fanno la differenza: certi atteggiamenti, la voglia di aiutare il compagno e gesti tipo la corsa di Politano ti danno la forza. È da qui che nascono tante cose belle. Ho visto contrasti da gladiatori, Tutti hanno capito l’importanza di una circolazione veloce del pallone e dell’aggressione degli spazi».
Grandi cose sta continuando a fare Kim: «Questa volta bisogna fare i complimenti a tutti, ma Kim è questa roba qui, un animale incredibile: quando avverte il pericolo diventa il doppio veloce, il doppio potente, il doppio feroce. Tutto doppio. Si accende in maniera automatica e per l’avversario diventa impossibile rubargli spazio e tempi. E poi oltre a aver pulito il suo va anche dagli avversari su cui sono i compagni». E ora, appuntamento al campionato: sabato con il Sassuolo, ancora al Maradona. Con Anguissa pronto al rientro dal primo minuto e con Osimhen e Kvaratskhelia freschi di una notte di riposo. E di gioia.
Fonte: CdS