Bonimba: «OSI, UN GOL INCREDIBILE ALLA VAN BASTEN»
Per due anni di fila (70-71 e 71-72) è stato il re dei bomber della serie A. Roberto Boninsegna – per tutti Bonimba – è uno che sa bene cosa voglia dire fare gol. Ecco perché adesso guarda Victor Osimhen, le sue gesta con la maglia del Napoli e guarda un po’ avanti e un po’ indietro. Ovvero, un pensiero al passato e ai grandi marcatori del nostro campionato, ma anche al futuro, immaginando i margini di miglioramento e di crescita dell’attaccante azzurro così come del Napoli stesso.
Partiamo dal passato: cosa ha pensato quando ha visto il gol di Osimhen contro la Roma?
«La prima immagine che mi è venuta in mente è stata quella del gol bellissimo di Van Basten con l’Olanda durante l’Europeo 88. Forse quello lì è stato ancora più difficile perché il pallone è andato dall’alto verso il basso, ma il gesto di Osimhen è stato bellissimo. Un tiro perfetto. Centrare la porta sul palo opposto non è da tutti».
E Osimhen che attaccante è?
«È il tipico attaccante che fa da punto di riferimento alla squadra. Sa dare profondità con i suoi movimenti».
Insomma: le piace?
«E ci mancherebbe. Perché è centravanti vero, ma soprattutto quando vede la porta la centra. Credo che per un attaccante questa sia una caratteristica eccezionale».
Ma non solo…
«Si muove e gioca anche per la squadra. Sa partire da lontano e fisicamente sta bene».
Ma nel Napoli non c’è solo Osimhen in attacco.
«È vero. C’è anche Raspadori. Ammetto che fino a poco fa lo conoscevo poco ma ora lo sto vedendo anche in Nazionale e mi piace. Mi convince molto il suo modo di giocare con e per la squadra, ma soprattutto quando tira centra bene la porta avversaria».
A questo punto però c’è da chiedersi: è possibile immaginare una coppia d’attacco formata da Raspadori e Osimhen?
«Credo che ogni grande squadra debba sempre avere una coppia di attaccanti».
Come se li immagina insieme?
«Devono essere ben assortiti e da questo punto di vista Osimhen e Raspadori si compensano».
Ovvero?
«C’è bisogno di uno che fa il punto di riferimento e l’altro invece si muove attorno. Da questo punto di vista porto sempre l’esempio di Lukaku e Lautaro dell’Inter. Sono i due attaccanti perfetti per giocare insieme, e secondo me anche Osimhen e Raspadori potrebbero farlo».
Perché?
«Così come Lautaro fa con Lukaku, Raspadori tende a venire incontro mentre Osimhen attacca sempre la profondità sfruttando le sue doti fisiche eccezionali».
Al momento, però, Spalletti li sta alternando: come si gestiscono due attaccanti così?
«Penso sempre che debba essere il campo a parlare e Spalletti sta gestendo tutti al meglio. Se uno sta bene lo tiene dentro, se uno ha bisogno di rifiatare lo lascia in panchina. E fino a quando si vince tutti avranno sempre il sorriso».
Quindi le piace la gestione di Spalletti?
«Sì perché lo vedi subito se un attaccante ha bisogno di spazio o di riposo. È normale che non si possa stare in forma durante tutto l’arco del campionato. Ci sono sempre dei momenti di crisi. O almeno diciamo di alti e bassi».
Che idea si è fatto del Napoli fino a ora?
«Gli azzurri meritano il posto che occupano. Certamente il Napoli è la squadra che gioca meglio di tutti. E non era certo una cosa prevedibile ad agosto quando sono partiti Insigne e Mertens, io per primo pensavo che potesse fare un campionato di seconda fascia, ma invece sta facendo vedere delle cose davvero eccezionali».
Fonte: Il Mattino