Kvaratskhelia, in Europa: tutti lo volevano, ma De Laurentiis l’ha preso
Sembra che sia diventato il giochino del momento. Direttori sportivi, manager, intermediari: alzi la mano chi conosceva il fenomeno Kvaratskhelia. Mica i De Laurentiis, Giuntoli e i vari collaboratori hanno piazzato il colpo dell’anno, con Zaccardo intermediario chiave nell’operazione, pur essendo arrivati per ultimi alla corte del georgiano? Una cosa è certa, di lui prima non parlava nessuno, la caccia al primo scopritore s’è aperta dopo il botto azzurro. Anzi, dopo le prime due partite (con gol, e che gol) dell’attaccante. La domanda è: ma se non era un perfetto sconosciuto, perché è sbarcato solo tre mesi fa in Italia? Ancelotti ha ammesso che un pensierino lo aveva fatto durante la sua esperienza in azzurro (anche se poi chiese di inseguire James Rodriguez). Così come Gattuso. Anche la tesi di Andrea Carnevale, bomber del primo scudetto napoletano, oggi a capo del settore scouting dell’Udinese, è veritiera, sia pure riferita a un piccolo club come appunto quello friulano: «L’ho notato a 15-16 anni, mi piaceva come si muoveva in campo. Ci ho provato nel 2018 ma tra il dire e il fare esiste una bella differenza: appena individuato, abbiamo monitorato il ragazzo settimanalmente. Siamo stati bloccati da due intoppi. Il primo di natura contrattuale: avevamo riempito la casella dei calciatori extracomunitari. Il secondo di natura economica: la richiesta per Kvara è sempre stata alta dall’inizio, non alla portata dell’Udinese. E il valore dato al calciatore non è mai sceso: dobbiamo arrivare prima degli altri perché se entriamo in concorrenza con una big, allora non possiamo competere».
La fisicità del giovanotto aveva colpito Carnevale: «Ha un primo passo incredibile, riesce a tenerti dietro dai primissimi metri di corsa. Si sapeva dei suoi enormi margini di miglioramento, diciamo che il Napoli è stato bravissimo a prenderlo al momento giusto. È l’asso in più della squadra che garantisce il salto di qualità: è la vera sorpresa del campionato ma vi giuro che me l’aspettavo».
Probabilmente se l’aspettava così pure Riccardo Bigon, ex ds del Napoli, oggi al Bologna: «Nel 2010 ci proposero il ragazzo, forte tecnicamente e ben dotato fisicamente: le cifre però erano fuori portata della mia società. Provo ammirazione per il colpo messo a segno da Giuntoli, ha puntato forte ed è stato premiato». Grossi rimpianti per Maurizio Sarri. L’ex tecnico di Napoli, Juventus e Chelsea si considera un po’ lo scopritore del georgiano. Ad amici laziali ha riferito di quando, tre anni fa, chiese alla dirigenza juventina di andarlo a prendere subito dopo averlo visto giocare nel Rustavi. Paratici, allora a capo dell’area mercato bianconera, e molto amico di Giuntoli, non fu particolarmente convinto, lasciò cadere la cosa dopo il distacco dell’allenatore dal club bianconero e dopo l’acquisto di Chiesa. La scorsa estate ha pressato Tare e Lotito per portare Kvara a Roma, sponda Lazio, ma quando i dirigenti biancocelesti hanno iniziato a muoversi, gli è stata detta la verità da Zaccardo, l’intermediario che ha favorito il trasferimento a Napoli: spiacenti, Giuntoli vi ha bruciato sul tempo, l’ha bloccato a gennaio. Al Milan l’aveva segnalato una vecchia gloria rossonera, l’ex difensore georgiano Kaladze, oggi sindaco di Tbilisi. Con Leao in organico, sembrò superfluo un investimento più o meno simile dal punto di vista tecnico. Si erano mossi anche un paio di club inglesi ma il Rubin Kazan non volle cederlo per meno di 25 milioni. Lo scoppio della guerra in Ucraina ha fatto diminuire le pretese, il grande merito di Giuntoli è stato quello di non aver mai interrotto i rapporti con il Rubin, sapendo cogliere l’attimo giusto per chiudere l’affare mentre mezza Europa tergiversava sul prezzo del cartellino. Oggi ne vale più del doppio, mezza Napoli è ai suoi piedi e in Georgia come ha scritto un giornale «se il Napoli non gioca, è inutile quella settimana, la nazione si annoia».
Fonte: Il Mattino