Kvara e Leao sono due ali di fascia sinistra, ma quello che più interessa è che sono i due esterni più spettacolari di questa prima parte di stagione italiana. Palla a uno dei due e il divertimento è garantito. Hanno una corsa spietata, quando si buttano la palla in avanti per il terzino che li insegue inizia una via crucis. Possono toccare la palla più volte o anche una volta sola, possono saltare l’avversario all’interno o all’esterno e quando prendono palla senti lo stadio che aspetta col fiato sospeso che accada qualcosa. Eppure sono due giocatori molto diversi fra loro. È più sorprendente il georgiano per una serie di ragioni. La prima perché arriva non da un altro calcio ma da un altro mondo. Almeno Leao aveva già frequentato il calcio occidentale Kvara, appena è arrivato in Italia, non ha mostrato solo la sua straordinaria qualità individuale, ma anche un modo di giocare che gli ha permesso di inserirsi subito all’interno del collettivo. Il portoghese ha due anni e tre campionati di A in più del georgiano, è del ‘99, non è più un ragazzino di primo pelo, però a vederlo in campo non sembra sempre convinto di tutto il suo immenso talento. Tutti credono tantissimo in lui e lui forse è quello che ci crede un pochino meno. Sono due ali fantastiche, giocatori da palcoscenici internazionali, stanno bene sia a San Siro che al Maradona. Ora tocca ai club difenderli dall’assalto dei più ricchi club stranieri. Gustiamoceli ancora per un po’.
dal CdS