Kvara: “Spalletti? Un maestro che vuole farmi crescere. Il Napoli è una famiglia che guarda nella stessa direzione”
L'esterno georgiano parla anche dei suoi obiettivi e della squadra
E’ arrivato a Napoli con un po’ di scetticismo, ma solo perchè non si conosceva ancora tutto il suo valore e il potenziale. Kvicha Kvaratskelia ha conquistato i tifosi con gol, assist e giocate. In tutto 6 reti tra campionato e Champions e ben 3 assist. L’esterno georgiano è stato intervistato dal giornalista del CdS Fabio Mandarini.
Cosa le disse Spalletti prima di venire a Napoli? «Tante cose. Ci incontrammo a Milano, a casa sua».
E da quel giorno non si è più fermato: 5 gol e 2 assist in campionato e un gol e 2 assist in Champions. E poi giochi, giochetti e spettacolo: in Georgia dicono che lei, in campo, si sente come a Disneyland. Per la gente è un orgoglio nazionale. «Per me è una grande gioia ma anche un’enorme responsabilità».
Per la precisione, anche i tifosi del Napoli sono impazziti. Si parla di Kvaramania. «Ripeto, è bello sapere che tutti o comunque in tanti la pensino così, ma proprio per questo motivo quando gioco do tutto me stesso. Il cento per cento. Più del massimo».
Scusi, Kvaratskhelia: ma lei dove vuole arrivare? «Sto lavorando molto per migliorare e voglio lavorare anche di più perché devo ancora imparare tante cose. Però una cosa è certa: voglio arrivare in alto».
E pensare che già la chiamano Kvaradona e Kvaravaggio: quale soprannome le piace di più? «Non lo so, davvero, non ci penso e neanche voglio pensarci. Non è possibile: Maradona è troppo grande, troppo tutto. Mi va benissimo il mio: Kvara».
L’Europa la considera una stella, tutti gli osservatori dei top club la seguono e il suo valore è in ascesa costante: eppure, lei conserva un’incredibile umiltà. Complimenti.
«Me l’hanno trasmessa i miei genitori, sono cresciuto così: non mi piace chi esagera e chi parla troppo. Io so soltanto che devo fare del mio meglio e poi la gente giudicherà se sarò stato bravo oppure no».
Spalletti ogni tanto l’ha rimproverata per qualche dribbling in più e invece martedì, dopo l’Ajax, le ha fatto i complimenti per come ha aiutato la squadra e per l’atteggiamento. «E’ veramente un grande allenatore. Molto, molto bravo: mi guarda da fuori e mi dice cosa sto facendo nella maniera giusta e cosa sto sbagliando. Mi fa migliorare. E’ un maestro».
E il Napoli, invece, cos’è? «Una famiglia, un gruppo molto unito che lavora con impegno e guarda nella stessa direzione. E poi una squadra molto forte».
Quantomeno da scudetto: siete primi in campionato e anche nel gruppo di Champions. A un passo dalla qualificazione agli ottavi. «Lo scudetto è un sogno, certo. Gli ottavi, a questo punto, un obiettivo».
La Redazione