Fabio Capello: calciatore, allenatore e adesso opinionista per Sky Sport. I suoi occhi sono ancora pieni dello spettacolo che il Napoli ha servito sul prato della Johan Cruijff Arena di Amsterdam.
Ha già metabolizzato questo 6-1 spettacolare del Napoli? «Quella di martedì sera è stata una grande serata per il Napoli ma più un generale per tutto il calcio italiano. È stata una partita che ci ha dato grande soddisfazione. Gli olandesi sono sempre passati per maestri e noi abbiamo cercato di copiarli, invece questa volta gli abbiamo dato una lezione di calcio e di tattica. È stata una serata memorabile».
Che lettura ha dato a questa partita? «Il trionfo della compattezza di squadra della tecnica individuale».
Dove c’è stata la differenza maggiore tra le due squadre? «Tutto sta nella preparazione alla partita. Il Napoli lo ha fatto con attenzione tattica e mentale, loro evidentemente no».
Sta dicendo che hanno peccato di presunzione? «Evidentemente è così. La vecchia storia del Noi siamo noi e loro non sono nessuno. Ma non mi stupisco, perché gli olandesi sono sempre stati arroganti dal punto di vista sportivo. Quando invece dovrebbero capire che passata l’era del calcio di Cruijff, che era all’avanguardia con un gioco unico, non gli è rimasto più nulla su cui appoggiare questa arroganza».
E poi dall’altra parte c’era il Napoli… «Gli azzurri stanno giocando molto bene e sono molto convinti».
Merito di Spalletti? «Senza alcun dubbio. Ha dato fiducia e ha aiutato i ragazzi».
Il suo segreto? «Credo che senta questa squadra più sua rispetto a quella dell’anno scorso».
Ovvero? «A livello psicologico è stato facilissimo dire ai ragazzi Siamo più forti di prima. Si è trovato una squadra da costruire e questo lo ha stimolato, gli ha trasmesso tanta voglia di fare. È così che ha portato tanta positività nello spogliatoio e poi in campo. I ragazzi si divertono e si vede».
Eppure Spalletti dopo il 6-1 sull’Ajax non sembrava al settimo cielo… «Recitava, recitava».
Quest’anno sembra che la squadra abbia ricambi perfetti in ogni ruolo. «Innanzitutto non ha fatto drammi per gli addii eccellenti, è questa è stata una chiave importante. Penso all’infortunio di Osimhen: lo scorso anno è stato un problema, adesso no. Perché ha i doppioni in tutti i ruoli. È un’arma in più, anche perché con i 5 cambi si ha la possibilità di avere una squadra nuova praticamente sempre tra un tempo e l’altro».
Si aspettava un Napoli così? «Lo scorso anno avevo detto che Mourinho, Spalletti e Sarri andavano aspettati e infatti adesso stanno dimostrando il loro valore. Avevano solo bisogno di capire dove lavoravano. Sono tre allenatori con un certo background e un curriculum»
Andiamo sui singoli: chi le piace più di tutti in questo Napoli? «Kvara mi piace molto. Non lo conoscevo: ha grande qualità e si è inserito subito. Ma a me fa impazzire Lobotka».
Perché? «È intelligente, è sempre messo bene, non perde la palla ma è aggressivo. Secondo me ci sono pochi centrocampisti in giro come lui. E quando dico pochi, vuol dire che non ne vedo nessuno. Per me è il completo in serie A in quel ruolo».
E Raspadori? «Sono contento che del fatto che stia facendo così bene. L’ho premiato col Bulgarelli del quale sono presidente ed è bello vedere che si sia sbloccato a Napoli. Contro lo Spezia stava sbagliando tanti palloni, poi ha segnato ed è venuto fuori il giocatore che conoscevamo».
Ma ci sarà una cosa che la preoccupa di questo Napoli? «L’ambiente. Napoli è una piazza calda e non deve mettere troppe pressioni».
Il Mattino