Voluta, cercata, sperata e soprattutto arrivata. Con un po’ di sofferenza l’Avellino riesce a portare a casa la prima vittoria in campionato, battendo 2-1 fra le mura amiche del “Partenio-Lombardi” il Messina allenato dall’ex Auteri.
Risorge dalle ceneri la squadra di Roberto Taurino, che salva una panchina che sembrava davvero instabile dopo 1 solo punto ottenuto nelle prime 3 giornate di campionato. Il tecnico ha schierato la quarta formazione diversa in quattro gare, ma soprattutto ha modificato il suo “credo” tattico passando dal 3-4-3 al 4-3-3. Modulo che si era già intravisto negli ultimi minuti della precedente sfida a Monopoli.
Pronti via e l’Avellino ha mostrato subito un atteggiamento ben diverso, mentalmente pronto a voler ottenere la vittoria. Le due occasioni gol di Ceccarelli e Russo fanno da preludio al gol del vantaggio di Dall’Oglio al 22′, direttamente da calcio di punizione. Magistrale la parabola che immobilizza l’estremo difensore dei peloritani Daga.
Proprio quanto tutto sembra in discesa l’Avellino si complica la vita subendo il gol del pareggio, al primo vero (e unico) tentativo degli avversari. Catania dal limite dell’area fa partire un bolide di destro che va a insaccarsi nell’angolino alla sinistra di Marcone. 1-1 e tutto da rifare.
Sembra la solita storia biancoverde di inizio stagione, e i fantasmi – compresi i fischi all’intervallo – tornano a riecheggiare. La ripresa però mostra un Avellino nuovamente volitivo e sicuramente propositivo, anche grazie all’inserimento di Matera in luogo di un Franco forse spaesato e fuoriruolo.
I lupi iniziano a macinare chilometri e a stazionare nella metacampo messinese fino a trovare l’agoniato gol del vantaggio al 65′. Trotta costruisce e tenta un tiro-cross appena dentro l’area di rigore, Daga smanaccia e la palla finisce sui piedi di Russo che al centro del limite dell’area piccola trova il tap-in vincente per il 2-1.
Nel finale di gara, Gambale sostitutisce Trotta e diventa prezioso in fase di possesso e non, guadagnandosi più volte palla e provocando anche l’espulsione nei minuti di recupero di Filì, reo di averlo steso sulla trequarti. Al triplice fischio il sospiro di sollievo e la festa sotto la Curva: l’Avellino riparte da qui.
AVELLINO-MESSINA 2-1 (1-1)
Reti: 22′ Dall’Oglio, 28′ Catania, 64′ Russo
AVELLINO (4-3-3): Marcone; Ricciardi, Moretti, Aya, Aurilietto; Dall’Oglio (56′ Garetto), Ceccarelli (56′ Kanoute), Franco (46′ Matera); Russo (90′ Rizzo), Casarini, Trotta (73′ Gambale). Non entrati: Pizzella, Antignani, Tito, Illanes, Guadagni, Micovschi, Murano. All. Taurino.
MESSINA (4-3-3): Daga; Trasciani (46′ Konate), Camilleri, Filì, Angileri; Marino, Fofana (70′ Napoletano), Fiorani; Catania (82′ Curiale), Iannone (62′ Grillo), Balde. Non entrati: Lewandowski, Ferrini, Berto, Fiorani, Mallamo, Versienti, Zuppel. All. Auteri.
Arbitro: Emmanuele di Pisa (Pressato-Martinelli).
Ammoniti: Filì, Trasciani, Camilleri, Aurilietto, Russo, Konate, Moretti, Catania
Espulsi: Filì
Alberto Caccia