Napoli – Spezia è stata condizionata da un fattore che non piace a Spalletti
POCO RITMO
Cinque i cambi iniziali del tecnico rispetto alla formazione schierata contro i reds: Raspadori da centravanti al posto dell’infortunato Osimhen, Juan Jesus e Mario Rui nella linea a quattro difensiva e Ndombele e Elmas a centrocampo. Giro palla troppo lento nel primo tempo, lo Spezia che difende a cinque stringe tutti i varchi e il Napoli si affida quasi esclusivamente alla carta Kvaratskhelia per sfondare dal suo lato largo a sinistra. Al georgiano riescono un paio di numeri dei suoi, uno in particolare con sterzata e controsterzata e tiro con il destro parato sul suo palo nell’angolo basso da Dragowski, dopo un tentativo precedente già pericoloso e sventato dal portiere ospite. Poi lo Spezia comincia a prendere le contromisure per tamponare, sia pure a fatica, il numero 77 azzurro e a Elmas che gli gioca vicino da mezzala sinistra e punta palla al piede in verticale. Nelle altre zone il Napoli invece fa più fatica a sfondare: Raspadori gioca da prima punta e si abbassa per muovere anche palla tra le linee ma non riceve molto palloni puliti e gli riesce una volta sola nei primi 45 minuti di districarsi tra i difensori avversari per cambiare gioco sull’altro lato a Elmas. A destra Politano è ben marcato. Il pallone arriva troppo lentamente sulla trequarti, qualche buona traiettoria filtrante la traccia Mario Rui che da terzino sinistro si accentra. La squadra di Gotti si mantiene bassa e aspetta il momento utile per proporsi in ripartenza: lo fa per la prima volta con Gyasi (azione che parte da un tiro dal limite rimpallato su Ndombele) pronto e reattivo Meret nella respinta. Altri capovolgimenti di fronte sono fermati con grande tempismo da Juan Jesus che regge nella corsa con Nzola. Fonte: Il Mattino