Dalla panchina contro il Lecce solo un azzurro ha deluso

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LOBOTKA 6
Sposta subito gli equilibri della squadra e piano piano il Napoli prende possesso della metà campo leccese dando vivacità alla manovra che sembra ingessata. È l’uomo del baricentro, sa sempre cosa fare ed è evidente che le cose si sistemano con lui là nel mezzo da regista vecchio stampo. 

Factory della Comunicazione

ZIELINSKI 6
Interno di sinistra, l’asse con Kvara è la costante del gioco azzurro nella ripresa con un inedito 4-2-3-1 in fase di possesso quando si alza in asse con Lobotka: anticipa Strefezza in una situazione assai pericolosa all’87’: non brillantissimo, ma sa essere assai concreto quando vuole. 

KVARATSKHELIA 5
Nell’habitat naturale del 4-3-3 si ritrova con Gendrey già piuttosto sfiancato e prova a sorprenderlo con i suoi zigzag: ha un impatto buono, ma poco concreto, magari lo fa perché ha una voglia matta di spaccare il mondo ma deve capire che bisogna fare la cosa giusta col pallone tra i piedi. E non lo fa.

LOZANO 6
Entra con il piglio giusto, è abile in qualche ripartenza, nel 4-2-3-1 che di tanto in tanto appare sul campo lui si lascia andare: porta un po’ di brillantezza, quasi tutto passa per i suoi piedi e sono belli anche da vedere i suoi scatti a tutto campo. In ogni caso meglio quando entra nella ripresa.

SIMEONE sv
Il tutto per tutto perché le palle che entrano in area sono tante:
quasi 13 minuti a giocare al fianco di Osimhen in cui fa fatica a trovare spazio quando ormai la difesa del Lecce è impressionante perché da un certo momento in poi si mettono in 11 nel fortino e gettano il sangue per portare a casa il punto.  

Tratto da Il Mattino

 

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