Tanti tiri, forse troppi, rispetto a pochi gol, appena uno in due partite: «Bisogna giocare con più pulizia nella costruzione del gioco» dice Luciano Spalletti a fine gara, mentre prova ad analizzare novanta minuti che non si aspettava: «Abbiamo spesso forzato la giocata, loro si sono chiusi nella ripresa ed è diventato tutto più difficile. Però la squadra la partita l’ha fatta anche se non è stata molto precisa. Nel complesso abbiamo fatto una buona gara».
Il mercato si chiude oggi (Ndr ieri), Spalletti è sincero: «Non mi aspetto niente, le cose che dovevamo fare le abbiamo fatte, c’è solo da trovare l’intesa tra i nuovi per essere migliori per novanta minuti nella continuità di gioco».
COSTRUZIONE
Dal 4-2-3-1 al 4-3-3, all’intervallo Spalletti ha cambiato il suo Napoli per un motivo preciso, una scelta inevitabile: «Nel primo tempo la palla girava lenta, non viaggiava con la velocità giusta, i passaggi morivano per strada, non si riusciva a entrare con qualità perché in costruzione non eravamo rapidi. Per questo ho cambiato».
Spalletti ha sostituito sei giocatori rispetto al match di Firenze pensando al futuro: «Bisogna dare spazio a tutti con tante gare ravvicinate, non possono giocare sempre gli stessi. Faccio i cambi perché ho una rosa di livello e quindi li uso tutti. Volevo provarli, ero convinto fosse la partita giusta per farlo. Con Raspadori volevo forza offensiva ma ci voleva il mediano che corre e gioca, quindi c’era Elmas a sinistra per avere equilibrio, ma ci siamo allungati troppo spesso dopo aver subito un gol da fuori e un rigore evitabile. Nella ripresa il gruppo che è più squadra ha fatto buone cose».
MECCANISMI
In attacco c’è da lavorare, sono arrivati tanti giocatori nuovi, si cercano meccanismi inediti: «Qualcosa abbiamo creato, Osimhen poteva fare gol di testa, ha anche anticipato Kvara, nel complesso l’area di rigore non l’abbiamo divisa bene sui cross, ma la squadra ci ha provato con pochissimi spazi a disposizione. È mancato il centrocampista a chiudere l’azione – sottolinea Spalletti -, l’intenzione era entrare dentro con una trama palla a terra. C’era possibilità di trovare qualche linea di passaggio più pulita. In 2-3 episodi siamo anche stati sfortunati».
Meret è stato protagonista: «Difficilmente non è tranquillo, è una bella persona ed è sempre lo stesso in ogni contesto. Ha parato un bel rigore, sappiamo di avere un buon portiere».
Fonte: CdS