Tutto sommato è lui che ha disegnato con maestria quello che avrebbe potuto passare alla storia del campionato come un assist delizioso per Lozano, ma domenica a Firenze ha forse avuto la prima conferma di quanto complesso sia il calcio italiano. Tecnicamente e tatticamente. Sì: Kvicha Kvaratskhelia, uno dei grandi colpi del mercato del Napoli e del mercato internazionale, il fulmine caduto sul pianeta Serie A con giocate, giochetti e gol, al Franchi è finito in gabbia: degnissimo avversario Dodo, un muro rinforzato dalla collaborazione dei colleghi di catena, ma come ha detto Spalletti anche un po’ di toni sotto la media; la media melodica a cui aveva abituato tutti finora. Un andante moderato senza crescendo: « Si è intestardito a portare palla e ha fatto fatica nei contrasti » . Già, è così. E può capitare, per carità, soprattutto nelle giornate in cui le gambe non girano come il suo modo di giocare richiede: niente paura, è un’esperienza. Fa esperienza di calcio italiano e tra l’altro il prossimo incrocio con la seconda abitante del condominio delle grandi è in programma sabato all’Olimpico con la Lazio. Sì, perché Kvara è considerato un grande talento e sono queste le partite in cui bisogna fare la differenza.
Fonte: CdS