Il Mattino vota gli azzurri: ottima prova di Kim, Lobo poca luce! Lozano da rivedere

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Il Mattino – Gara bella per intensità e anche perché il Napoli ha dimostrato di saper soffrire senza sbandare: nel primo tempo resta lucido nonostante le difficoltà ad uscire palla al piede e fare il tradizionale gioco a trazione anteriore. Ma gli azzurri non hanno mai tremato, certo hanno concesso campo ma non chissà quali occasioni. Lo 0-0 non è un punticino, anche se questa poteva essere la notte del primo posto in solitario a punteggio pieno. I disagi ci sono stati, ma senza conseguenze. La risposta non è malvagia: non aver preso gol è un buon verdetto. Peccato perché nella ripresa spunta il braccino del tennista quando si tratta di vedere la porta e buttarsi dentro con pericolosità. Il segnale positivo è che il Napoli può anche soffrire, ci sta, ma senza sbandare. Non scontato.

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6 Meret 

Titubante sulla conclusione di Sottil che gli arriva al 23’, poi non si dispera mai e regala anche sensazioni di serenità nella gestione del pallone tra i piedi. Non sbanda mai nelle varie incursioni viola nella ripresa e si fa trovare pronto nelle conclusioni che arrivano dalla distanza.

7 Di Lorenzo 

Sottil prova a metterci anche qualche malizia di troppo, sicuramente contribuisce a tenerlo basso puntandolo spesso e con coraggio. Si inserisce come un quinto in più di una circostanza ed è spesso l’arma che crea problemi. Cresce vertiginosamente nella ripresa.

6,5 Rrahmani 

Guida il reparto, gestisce le alzate ed impatta sugli interni della Fiorentina che provano ad inserirsi e lo fanno con frequenza. Sacrifica la tradizionale qualità, aggrappandosi ai rinvii di una volta. Pericoloso su calcio piazzato e bravo più volte a recuperare.

7 Kim Min-Jae

Si prende Jovic: si coordina con Rrahmani sulle scalate e toglie spazio e tempo al serbo. Non sempre fa la cosa giusta quando tocca a lui far partire il gioco, impreciso con i piedi nel primo tempo. Ma è attento, non c’è una palla alta su cui non arriva. Diligente e ordinato. Non semplice.

6,5 Mario Rui 

Impressiona la capacità di andare sempre a schermare Ikoné che infatti trova una specie di muro. Ottime letture e trova anche il timeng per qualche buon cross, tant’è che quando parte palla al piede è difficile da arginare. Anche su Kouame fa un buon lavoro anche se spinge di meno.

7,5 Anguissa 

Rusticano lo scontro con Barak che fluttua tra le linee. Rimedia un giallo dopo pochi minuti che rischia di condizionarlo. Macché. Ci sono strappi e botte e lui non ha mai timore. Su di lui, poi, Italiano fa uscire sistematicamente un centrale. Salva all’85’ su Saponara con un recupero di 60 metri.

6 Lobotka 

In affanno all’inizio, vive una gara complessa: il forcing della Fiorentina vede alternarsi su di lui Amrabat e Barak a togliergli passo e allegria. Riesce a lavorare pochi palloni: tra tanto pressing, riesce a prendere più campo. Solido, fa una gara impegnativa nel contenimento ma è sempre sul pezzo.

6 Zielinski 

Il suo duello diretto è con Bonaventura e nei primi minuti finiscono un po’ per annullarsi: poi, però, trova qualche giocata di livello, soprattutto nella capacità di aprire il campo. Attacca spesso e ha ritrovato gioia nel nuovo ruolo, creando qualche volta superiorità numerica.

5 Lozano 

C’era scritto “basta spingere” sul cross di Kvara al 51’ ma di testa non prende neppure la porta. Ci mette qualche minuto a trovare spazio su un Biraghi bravo a stringere su di lui, poi è sua la creazione della prima vera chance azzurra. Sceglie la via peggiore in contropiede d’oro al 47’. Anarchico.

6 Osimhen 

Attacca con difficoltà la profondità, perché non vedendo palloni prova ad andarseli a prendere da solo. Con Milenkovic lo scontro è verace. Solo dopo una ventina di minuti arriva il primo pallone neppure troppo giocabile. Pressa, con generosità, sulla prima linea viola.

5,5 Kvaratskhelia 

Dodò accetta la sfida sulla velocità e con il pane è duro da masticare. Spreca energia attaccando pure le zolle. Si innamora troppo del pallone, è un continua ricerca della giocata: trova qualche buono spunto nel finale, si lamenta per un rigore. Brillante solo a inizio ripresa. Ma troppo solitario.

5,5 Elmas 

Lato destro e gli tocca Dodò che già ha fatto vedere le streghe a Kvara: lui avrebbe dovuto dare maggiore sostanza al gioco offensivo, si limita a guardarsi le spalle ed evitare che dal suo lato possano straripare. Generoso, certo, ma non basta tenere lontani gli avversari dalla porta.

6 Raspadori 

Controllo e sinistro: all’82’ fa vedere le sue doti. Ma Gollini para. È il suo esordio gli tocca dare vivacità a una manovra troppo assonnata, poco corale e che poggia sugli spunti individuali. Tende ad aiutare troppo i centrocampisti, quindi paga nella fantasia con Martinez.

6,5 Politano 

Fa una giocata straordinaria di cinquanta metri che mette Raspadori in condizioni di concludere. E poi un altro strappo che costringe Gollini alla parata su tiro di Raspadori. Indubbiamente il suo impatto è assai positivo, sicuramente migliore di quello di Lozano. Deve giocare di più.

sv Ndombele 

Entra al posto di Lobotka anche se ha passo e sostanza assai differenti: segue Maleh anche sulle rimesse laterali: passo lento e rimedia anche il primo cartellino giallo della sua avventura italiana. Non riesce a stimolare le giocate della squadra: ha ancora un ruolo secondario.

sv Simeone 

Piazzato là davanti, prima punta, fa emergere immediatamente il fatto che lui la palla la vuole là davanti e basta e non è certo il tipo che prova a cacciarla indietreggiando di trenta metri. Non ha grossi spunti, anche perché i due centrali della Fiorentina si alternano negli anticipi. Occasioni non ne ha.

 Fonte: Il Mattino

 

 

 

 

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