Molti commenteranno che non si tratta dell’ avversario migliore per giudicarla, la difesa azzurra, ma intanto alcuni meccanismi si oliano proprio in gare definite (sbagliando) abbordabili a prescindere. La retroguardia azzurra si dimostra attenta, buona l0intesa tra i centrali e con i due terzini che spingono quando occorre. Il Mattino giudica così:
6 Meret
Uno pensa: ok, potrebbe avere l’occasione per dimostrare quello che vale. Macché: manco uno straccio di tiro pericoloso nello specchio, qualcosa che riesca a far capire a tutti che questo ragazzo ha potenzialità. Prende con la mano in tuffo un tiro-cross quasi nel finale. La sufficienza è un voto praticamente politico.
6,5 Di Lorenzo
L’anzianità fa il grado ma anche la grinta, il fosforo e lo stile. C’è poco da fare: quando il pallone è dal suo lato, non è mai una cosa di banale. Stringe su Caprari ogni volta che deve e D’Alessandro raramente riesce a creargli qualche grattacapo. Neppure il più fresco Molina riesce mai rovinargli la serata.
6 Rrahmani
Un sospiro a ritrovarsi Petagna avversario, ma nessuna nostalgia. Ha teoricamente la leadership nella coppia centrale e a dir il vero Kim pare seguire le sue indicazioni. Per farsi superare, Petagna deve dargli uno spintone clamoroso che l’arbitro deve scovare solo con l’ausilio del Var.
7 Kim Min-Jae
In terzo tempo, per poco non trova il gol con un colpo di testa. Certo, non “mangia campo” come faceva Koulibaly ma sa sempre stare al suo posto, ordinato ed è difficile che quelli del Monza riescano a sorprenderlo. Interessante anche quando si propone in avanti, nella ripresa ha qualche pensiero in più. Poi di testa segna il 4-0.
6,5 Mario Rui
La palla passa spesso tra i suoi piedi e nella sua zona. Cerca spesso la spinta sulla sinistra e lo fa sempre senza timidezza come quando taglia il campo per andare a chiudere su una iniziativa di Sensi. Per lui è gara da sbadigli perché davvero difficile trovare offensive pericolose dal suo lato.