Napoli-Espanyol, partita dura e cattiva, ma manca la finalizzazione!

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Come una corrida. Però senza matador. Il Napoli chiude la fase di preparazione estiva con un pareggio in bianco con l’Espanyol al cospetto di De Laurentiis, presente per la prima volta allo stadio e soprattutto in panchina con Spalletti invece che in tribuna al fianco del presidente federale Gravina. Il riepilogo: qualche occasione, una tensione continua con gli avversari che scendono in campo con uno spirito tutt’altro che amichevole e soprattutto nessun gol. Cosa che non accadeva dal 6 marzo, e dunque dalla sconfitta con il Milan al Maradona che valse un pugno in faccia nella sfida-scudetto. Altri tempi. Altra squadra e altri giocatori: quella rivoluzionata dal mercato che Spalletti sta provando a plasmare dal 9 luglio, e dunque da quasi un mese, ha di certo un’anima, un piglio venuto fuori anche ieri al cospetto dei tostissimi catalani, però, beh, ci sono dei però, ravvisati lungo l’intero arco del periodo a Castel di Sangro. Delle cose da rivedere, sulle quali lavorare ancora un bel po’: la rifinitura resta intermittente e la finalizzazione poco lucida. Poco incisiva. Il pallone viaggia con un certa intensità, sì, ma negli ultimi venticinque-trenta metri la storia si complica: Fabian mancherà, e a maggior ragione il signor Luciano aspetta la fantasia e i colpi di Raspadori. Di contro, spicca un buon lavoro in fase difensiva: Anguissa è già su ottimi livelli, Rrahmani è una certezza, Kim cresce e il sacrificio degli attaccanti in fase di non possesso è notevole. Tra otto giorni, nel frattempo, è già campionato: la prima è con il Verona, in trasferta. Calcio vero: e il tempo stringe.

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