Kim risponde alla stampa: “Mi cercavano altre squadre italiane, ma volevo Napoli. Ho ammirato Cannavaro”
Poteva andare altrove, aveva altre offerte anche dall’Italia, ha scelto di essere dov’è adesso perché «il Napoli è il Napoli» e non ha mai avuto dubbi. Si è presentato col solito sorriso ai cronisti Kim Min-jae, il difensore scelto da De Laurentiis e Giuntoli (con l’avallo di Spalletti) per completare la difesa dopo la partenza di Koulibaly. Ha raccontato della trattativa, dei suoi idoli, degli obiettivi che vuole raggiungere, delle caratteristiche tecniche e delle ambizioni che qualcun altro in Serie A avrebbe voluto scoprire: «Mi cercavano altre squadre italiane, ma volevo Napoli e sono felice di essere qui. La trattativa è stata facile».
Il 25enne coreano, un anno di progressi continui al Fenerbahçe, non vede l’ora di debuttare in Champions League e di farsi conoscere dai suoi nuovi tifosi:
«Mi sono subito adattato in questo nuovo contesto».
SOLO IL NAPOLI. Kim era stato cercato dal Rennes ma anche da altri club italiani, eppure ha scelto Napoli perché, ha spiegato in conferenza stampa da Castel di Sangro, «è una squadra famosa ed ero attratto da questo club rispetto agli altri che mi avevano cercato». Sarà lui l’erede di Koulibaly anche se, dice, «io non sostituisco nessuno perché nessuno può sostituirlo, ma farò del mio meglio per impormi. So che potrebbe aumentare la pressione, ma per me questo sarà uno stimolo». Kim è in Italia da pochi giorni: «Devo imparare molto, c’è tanto da lavorare, ho al mio fianco compagni fortissimi e ascolterò Spalletti per integrarmi subito in campo». I suoi idoli sono diversi: «Il mio riferimento è stato Sergio Ramos mentre in Italia ho ammirato tanto Fabio Cannavaro».
CARATTERISTICHE. Fisicità, aggressività ma anche rapidità le doti principali confermate dal diretto interessato: «Ho vari stili di gioco, sono forte in copertura, mi trovo meglio a destra ma gioco bene anche a sinistra. Dipende sempre dalle situazioni e dalle esigenze. So che ci sono tante aspettative su di me – ha proseguito Kim – ma sono pronto per le gare che mi aspettano e non vedo l’ora di giocare la Champions League». Kim è esploso subito, in Europa, adattandosi al nuovo calcio come un veterano: «Ho avuto una crescita formidabile, ora non riesco a immaginare le prospettive future. Non vado oltre, penso solo a lasciare un’impronta su questa squadra. Voglio far crescere il Napoli». Carpe diem, il tatuaggio che mostra fiero sul petto, ha una spiegazione: «L’ho fatto per pensare positivo davanti a tutte le circostanze della vita e per ogni situazione».
PASSIONE. Kim non vede l’ora di conoscere i nuovi tifosi dopo aver apprezzato il calore del tifo turco: «In questi giorni mi sto rendendo conto di quanto sia passionale il pubblico napoletano, non voglio deluderli». Osimhen, invece, l’ha già conosciuto in allenamento: «E’ un grande attaccante, mi impegna, lo stimo molto. Giocarci accanto sarà una grande esperienza e opportunità di crescita. Hamsik ha parlato bene di me? Sono contento se altri calciatori parlano bene di me, sono il terzo coreano ad arrivare in Italia e voglio dare il massimo. Pregi e difetti? Caratterialmente sono molto forte e poi cerco di integrarmi subito, basta vedere il video…». Kim non ha fedi calcistiche: «Tifo per tutte le squadre per cui ho giocato e quindi adesso forza Napoli!». Ha salutato così i giornalisti andando via. Con il sorriso. Fonte: CdS