Iervolino: “Nel giro di due anni, dall’ altra parte della classifica”

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Scende in campo il presidente Danilo Iervolino. Il patron della Salernitana: «Si riparte e sono contento per tante cose. Inizialmente volevo rimanere in silenzio, ma sento il dovere di dire che sono soddisfatto del gruppo che sta nascendo. Una squadra rinnovata, che vuole fare spettacolo. Di giovani importanti, tutti nel giro della nazionale. E non abbiamo ancora terminato».

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Si riferisce al mercato? «Non solo. Stiamo lavorando su tanti fronti. Dallo stadio alle infrastrutture sportive. Stiamo investendo nel settore giovanile con un budget triplicato rispetto al recente passato».

Il campionato è alle porte, cosa manca alla Salernitana? «Manca ancora qualche innesto. Ci stiamo lavorando. Siamo quelli che fanno i fatti e non le parole. Arriveranno ancora rinforzi. E vogliamo ricominciare con la solita nostra positività. Con un rapporto ritrovato e rinnovato di fiducia con i tifosi. Basta polemiche. La Salernitana è una grande famiglia. Siamo forti e stiamo facendo una buona squadra».

A che polemiche si riferisce? «Qualche polemica social l’avrei evitata. Perchè la Salernitana, i giocatori, i dirigenti ed io stesso abbiamo bisogno della fiducia dei tifosi. Salerno è magica proprio per questo. Il mio è un appello a ritrovare quello spirito».

Per quali obiettivi? «Rispondo che credo nei calciatori, nel gruppo, nella città e nell’amore dei supporter. Se tirano tutti nella stessa direzione sono convinto che molti risultati arriveranno grazie a questi fattori. L’azione alimenta il coraggio. Partiremo con un trofeo dedicato a mio fratello Angelo, scomparso per un brutto male il cui incasso sarà devoluto all’Ail. Subito dopo una partita di coppa con il Parma in cui ci teniamo a passare il turno perchè vogliamo essere protagonisti».

E in campionato? «Il 14 arriva la Roma di Mourinho e per me è già una finale. Una partita dal grande significato. Una big in casa. Troviamo subito una delle candidate allo scudetto. Siamo motivatissimi. Non dobbiamo pensare che è solo la prima di 38 gare, ma bisogna darle un peso specifico particolare. Avere tanti campioni all’Arechi. Il carisma dello special one, la classe di Dybala e tanti altri elementi ci devono ricordare dove siamo e ciò che vogliamo fare».

Nella notte salvezza disse: faremo grandi cose. Tradotto in sostanza cosa intende…va? «Salvare la squadra per il 2° anno di fila sarebbe già un bel traguardo. Nel giro di due anni però vorrei essere dall’altra parte della classifica. Possiamo assestarci dalla 15esima alla decima posizione. Ma non ci dobbiamo porre dei limiti. Mi piace spingere sull’acceleratore. Ce la siamo mettendo».

Ma il sogno di Iervolino qual è? «Quando ho detto Cavani è stato il ritornello per mesi. I sogni a volte rimangono tali. Quindi non lo svelo più. La verità è che vorrei una squadra che diventi un modello di calcio 4.0: che possa militare in A con tranquillità, poi spettacolo, giovani e attrazione di talenti in tutto il Sud».

Quindi addio al sogno Cavani? «Edinson è un discorso chiuso: cerca squadre che militano in Champions. Stiamo prendendo giocatori che possano diventare il nuovo Cavani».

Serve un attaccante di valore quindi? «Guardi, purtroppo in Italia vale sempre quel vecchio detto che se non si pagano tanto i giocatori poi non sono valutati come calciatori bravi. Le faccio un esempio: abbiamo ingaggiato Botheim che valeva almeno 10 milioni di euro. Ma visto che siamo stati bravi a prenderlo praticamente libero, il suo valore sembra come essersi svilito. Gli attaccanti in rosa sono tutti di qualità. A breve arriverà anche un’altra punta. E posso dirvi che sarà molto forte».

Piatek, Dia, Djuricic… alcuni tentennano. Perchè? «Nessuno ci ha detto di no. Nessuno ci ha detto che non vuole venire. Nessuno tentenna: siamo noi che stiamo valutando alcune cose. Tutti valutano. Ma nessun diniego. È la logica del calcio».

Circa 30 milioni di euro di budget a cui si aggiungono anche quelli della cessione di Ederson. Sufficienti per cosa? «Penso che in Italia sono poche le squadre che si stanno muovendo sul mercato come lo stiamo facendo noi. Tenuto conto che i budget sono da valutare anche alle voci agenti, salari etc.».

Prosegue la sua battaglia contro gli agenti? «Contro una parte degli agenti che ha creato quel calcio così ossidato così come lo vediamo. Speculatori che fanno male al sistema».

Lei ha detto che non avrebbe trattenuto giocatori che non volevano restare a Salerno. Come si comporterà con Mazzocchi… «Gli abbiamo fatto una nuova offerta e non l’ha accettata. Non so come evolverà, mi auguro che resti perchè è un ragazzo d’oro che fa la differenza ed è destinato ad essere uno dei migliori in Italia».

Favorite per lo scudetto? «In pole ci sono 5 squadre alla pari. Juve, Milan, Napoli, Inter e Roma. Naturalmente a fine mercato il discorso potrebbe cambiare».

Cosa pensa degli addii di Insigne, Koulibaly… Mertens? «Gli addii sono sempre dolorosi, ma questo è il calcio. È sport, agonismo. Si va avanti e c’è bisogno sempre di nuovi stimoli. Capisco che finisca un ciclo. Ciò che resta è la storia della squadra e i tifosi. Il resto è tutto di passaggio».

Ha sempre detto che si ispira al modello Iervolino… Come giudica De Laurentiis? «Non esprimo giudizi sugli altri. Penso solo a Salerno e alla Salernitana. Mi prende tutte le energie, le passioni e il mio tempo».

Si aspettava di più dalla campagna abbonamenti? C’è stata qualche correzione in corsa sui prezzi…«Sono contento comunque. I tifosi devono sentirsi anche stimati dalla proprietà e dalla squadra. Sono sempre soddisfatto. La scenografia con l’Udinese è una delle più belle della storia del calcio. Una delle cose più belle ed emozionanti che abbia mai visto. Come faccio a pensare a pochi abbonamenti? Qualsiasi cosa fanno i tifosi, i nostri tifosi, questi tifosi, va bene».

Fonte: Il Mattino

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