Nel giro di poche ore il Napoli ha ammainato tre bandiere

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Questo amareggia i tifosi, che adesso hanno timori per il futuro – si riparte dal terzo posto e dalla sfida scudetto con Milan e Inter interrotta sul più bello: tutt’altro che poco – e aspettano colpi di prestigio per riaccendersi. È fin troppo semplice verificare lo stato d’animo dell’appassionata platea azzurra e queste preoccupazioni devono essere uno stimolo per la dirigenza, che non ha potuto pareggiare le offerte contrattuali di Toronto e Chelsea per Insigne e Koulibaly e non ha accettato la richiesta di Mertens (4 milioni) per il rinnovo. Adesso, se vuole continuare ad indossare la maglia azzurra numero 14, Dries dovrà accontentarsi di poco più della metà. I giudizi sul Napoli non possono essere definitivi: il mercato è aperto e presenta molte opportunità, soprattutto se vi sono più di 40 milioni da spendere. Il club di De Laurentiis ha già dimostrato la capacità di rinnovarsi dopo cessioni importanti, a cominciare da quelle di Lavezzi nel 2012 e di Cavani nel 2013. Come ha sottolineato anche Fabio Capello due giorni fa in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, la partenza di Koulibaly riduce le ambizioni del Napoli per la prossima stagione. Al momento almeno. La chiusura di un ciclo rischia sempre di provocare qualche contraccolpo, ma una società è forte se ha un progetto concreto, l’unico che si aspetta una piazza turbata da questa cessione e che da martedì sera ha iniziato a chiedere rinforzi. D’altra parte, lo stesso Spalletti ha sollecitato la presenza di calciatori con un certo palmares per affrontare le onde del campionato e della Champions. Il vil denaro, per usare un’espressione di De Laurentiis, ha fatto la differenza nel caso dei quattro giocatori andati via (Ospina, Koulibaly, Mertens e Insigne). Ma anche un club agisce in nome del business. Certo, al di là della voglia di percorrere nuove strade – Kalidou aspirava alla Premier per la chiusura di una carriera costruita in una città che gli ha davvero tanto amore – c’è l’aspetto degli obiettivi che può raggiungere il Napoli. Facendo il bilancio dei propri successi, è probabile che il Comandante abbia sentito salire la voglia di vincere un campionato, non soltanto di guadagnare più di quanto gli aveva assicurato il Napoli nelle ultime stagioni (era il calciatore più pagato). Fonte: Il Mattino

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