In quella che, forse, sarà la sua ultima intervista prima dell’arrivo al Napoli la prossima settimana, Kvicha Kvaratskhelia ha raccontato il suo addio al Rubin Kazan in seguito allo scoppio della guerra : “Ho parlato con i compagni e mi hanno detto di scegliere il meglio per me, la vita era la cosa più importante, non potevo restare in Russia ma ho onorato la maglia del Rubin fino alla fine perché loro hanno fatto tanto per me“. Da lì in poi, ha iniziato a parlato il mercato: “Dopo l’addio al Rubin ero con la nazionale, il mio agente mi ha chiamato dall’Italia e mi ha detto delle offerte che c’erano. Non è stato facile per me, bisogna sempre scegliere la squadra migliore per te“. Sulla scelta Kvartskhelia ha influito una telefonata di Spalletti: “Ho parlato con Spalletti, mi ha detto che voleva lavorare con me e io ho pensato di voler lavorare con lui. Dopo quelle parole ho deciso di firmare per il Napoli. Mi ha spiegato e preparato per la Serie A, mi sento pronto per il grande salto. Il numero? Non so se indosserò la maglia 77 o la 18, non ho ancora deciso. So di non poter prendere la 10 perché è solo di Maradona“. Il suo desiderio è di poter giocare con Koulibaly, mentre il suo calciatore preferito è stato Giorgi Kinkladze, “un gran talento che il calcio georgiano non ha saputo sfruttare“. Per prepararsi alla Serie A, Kvaratskhelia ha parlato con Miranchuk, che gli ha spiegato “quanto sia duro il lavoro fatto in allenamento in Serie A“.
Fonte: Il Mattino