In tanti lo vogliono, cioè lo vorrebbero, ma il fatto è che la collocazione di Victor Osimhen nel mercato internazionale sembra ogni giorno più vicina a una di quelle storie Instagram che della sua vita di ventitreenne figlio dei tempi sono una costante: un elemento virtuale. Le cose stanno pressappoco così: il Napoli non lo ritiene incedibile, lo valuta 110 milioni di euro e non ascolta proposte inferiori ai 100 milioni, ma finora, eccezion fatta per un operativo Newcastle, i suoi illustri estimatori si sono fermati alla raccolta di info. Chi gelato dalla valutazione, chi riflessivo. Anche Osi riflette un po’ confuso e non esattamente felice: sa di essere cedibile ma anche difficilmente cedibile con l’etichetta di Mister 100 milioni; ha parlato in Nazionale dei dubbi relativi al suo futuro e non ha menzionato il Napoli (mica è sfuggito); attende di scoprire come Spalletti il destino di Koulibaly, Fabian e gli altri e poi, qualche giorno fa, ha visto il suo nome accostato all’indagine dalla Procura sull’operato del club all’epoca del suo acquisto dal Lilla, pur se di riflesso e senza alcuna responsabilità o coinvolgimento. Sereno? Non proprio. Di certo, come ha detto lui, desideroso di vacanze: il 15 giugno ha chiuso il suo ciclo con la Nigeria e ha inaugurato in ritardo le sue ferie. Ovvero: dovrebbe saltare i primi giorni del ritiro di Dimaro – come Kalidou e altri nazionali – e poi si vedrà. Insieme con tutto il resto. F. Mandarini (CdS)