Se DeLa vende KK, Spalletti si dimette dopo un secondo
Il tecnico di Certaldo ha un desiderio, che sia blindato il "Comandante"
Spalletti legge i giornali e fa spallucce. Se lo può permettere, perché con De Laurentiis il rapporto è complicato ma onesto. Lui non sarà mai l’allenatore che getta sul lastrico la società per cui lavora con richieste folli. Magari avrebbe anche voglia di farlo, ma proprio non ce la fa, non è nelle sue ruvide ma immodificabili corde. Le sue pretese sono poche ma chiare. Scolpite. Un solo giocatore su cui è pronto allo scontro frontale. Koulibaly. Me lo vendi? Un secondo dopo mi dimetto. Alla fine della fiera, Spalletti lo accontenti con poco. Va via Insigne, gli prendi l’ineffabile e impronunciabile Kvaratskhelia, il georgiano. Non lo conosce, ma gli sta bene. Si fida molto di Giuntoli. Gli garba questo Olivera al posto di Ghoulam e soprattutto gli garba il riscatto di Anguissa, uno dei cinque, sei puledri da competizione Champions di cui sopra. Blindategli Kouly, dategli un altro centrale e Spalletti non farà le fuse, ma farà il suo. Andrà alla guerra, ben sapendo che dovrà turarsi le orecchie per i deliranti che gli chiederanno lo scudetto, nel momento in cui il Milan si rinforza, l’Inter acchiappa Lukaku e Dybala, la Juventus prende Pogba, ritrova Chiesa e la Roma vuole fare felice Mourinho.
Fonte: CdS