Ancora 180 minuti, poi, sarà addio. Dopo 9 stagioni si concluderà il matrimonio tra Napoli e Ghoulam. Un legame profondo, profondissimo, che andrà avanti anche dopo l’addio. Anni non facili, gli ultimi cinque. 2 novembre 2017, quella sera non si è solo rotto il crociato di Ghoulam, ma si sono spezzati i sogni di gloria di uno dei migliori tre terzini sinistri del mondo. Sì, perché quel Ghoulam era un treno, l’ identikit del terzino perfetto. Da quel momento l’algerino è caduto in un letargo profondissimo dal quale sembrava essersi svegliato all’inizio del 2021. Sì, dal 2017 al 2021, perchè al rientro dalla rottura del crociato, febbraio 2018, è arrivata quella della rotula, poi l’intervento, i guai muscolari del 2019 e il covid di inizio 2021. Insomma: un calvario più che un cammino di avvicinamento al rientro. Proprio quando tutto sembrava andare per il meglio, l’ultimo ko: la rottura dell’altro crociato contro il Bologna a marzo scorso. Il buio. Chiunque dopo questa ennesima mazzata si sarebbe dato per vinto. Chiunque, ma non Ghoulam che a 31 anni invece saprà mettersi a lavorare alla sua maniera: testa bassa, soffrire e lavorare. Da Sarri a Spalletti: 4 anni dopo e 4 allenatori, ma ora è davvero il momento di voltare pagina e guardare altrove.
Il Mattino