Spalletti deve riflettere sulle problematiche azzurre, in primis i cambi
Il Napoli è riuscito a conquistare appena un punto in due gare casalinghe, con la Fiorentina e con la Roma, allontanandosi così, quasi definitivamente, dalla corsa per lo scudetto. Sembra che lo stadio Maradona sia diventato una specie di maledizione per gli azzurri, ma non è solo questo il problema, anzi uno su tutti sembra essere quello dei cambi fatti da Spalletti, su cui dovrà riflettere, e che non hanno portato alcun beneficio alla difficile gara che si stava giocando, come scrive oggi Il Mattino. “Contro la Roma l’ennesimo flop. Perché il Napoli ha spento la luce e si è spento del tutto non appena Luciano Spalletti ha operato le sue mosse. Una su tutte: al momento dell’infortunio di Lobotka, l’allenatore non si è affidato a un giocatore con le stesse caratteristiche tattiche dello slovacco, tipo Demme, ma ha inserito Zielinski che oltre ad essere decisamente più leggerino rispetto al compagno di squadra, sta attraversando anche un momento di evidente difficoltà. Dall’ingresso in campo di Zielinski in poi, il Napoli è andato in totale apnea a centrocampo, con la Roma che minuto dopo minuto è salita a tutta forza fino a chiudere gli azzurri nella propria metà campo. Ma non è tutto. Sostituire Osimhen per Mertens ha messo il Napoli nella condizione di non avere un attaccante fisico capace di tenere palloni aerei e far ripartire la squadra in contropiede. E non è la prima volta che Spalletti decide di togliere la sua punta centrale per abbassare la quota centimetri in avanti, comportando un abbassamento di tutta la squadra. Per finire, poi, il passaggio alla difesa a 3 – in sostanza era a 5 – ha ulteriormente fatto indietreggiare il baricentro della squadra, che invece di reggere l’urto dell’avanzata giallorossa ha finito per rimanere schiacciata”.