Ha collezionato doppiette su doppiette, ma la fame di gol di Victor Osimhen non è attutita per niente, e domani contro la Roma, il nigeriano vorrà lasciare il segno ancora una volta.
“L’attaccante nigeriano è stato chiaro: «Si lotta sino alla fine». Napoli, la forza d’urto è sempre Victor-gol Il valore aggiunto degli azzurri: ha firmato cinque reti nelle ultime tre partite. E parla da leader
Domani la sfida al Maradona contro la Roma: per lui c’è il duello con Smalling
Sedici gol, messi così uno al fianco all’altro, in appena 1863 minuti: eppure non bastano. Dodici reti in campionato, quattro in Europa League, lasciandosi alle spalle quindici partite, che avrebbero rappresentato un patrimonio da sfruttare, e comunque non sono sufficienti: perché viaggiando dentro i numeri di Victor ![]()
Osimhen, quarantanove milioni di euro spalmati due estati fa sulle scrivanie del Lilla, c’è ancora un orizzonte da conquistare. Osimhen segna gol quasi sempre decisivi, spesso si lancia in «doppiette» e però in questo biennio si è perso – per varie ragioni – negli appuntamenti che pesano: in questi otto mesi, che pure sono pieni di lui, non è ancora riuscito ad esaltarsi contro una grande o qualcuno che le somigli, gli mancano gli acuti contro Milan e Inter, contro Juventus e Lazio, contro Roma e Fiorentina o Sassuolo; tra le prime dieci, è riuscito a «piegare» il Verona, un dato statistico che sta lì, in attesa di interventi immediati, utili al Napoli per rimettersi a sognare. Un anno fa, quando pure ne passò di tutti i colori, e ne giocò praticamente (quasi) meno di quante ne aveva saltate, le sue vittime eccellenti furono l’Atalanta e la Lazio, ma contro il resto della nobiltà ebbe realmente così poche occasioni che la statistica apparve – ieri come oggi – ingenerosa.
Osimhen, quarantanove milioni di euro spalmati due estati fa sulle scrivanie del Lilla, c’è ancora un orizzonte da conquistare. Osimhen segna gol quasi sempre decisivi, spesso si lancia in «doppiette» e però in questo biennio si è perso – per varie ragioni – negli appuntamenti che pesano: in questi otto mesi, che pure sono pieni di lui, non è ancora riuscito ad esaltarsi contro una grande o qualcuno che le somigli, gli mancano gli acuti contro Milan e Inter, contro Juventus e Lazio, contro Roma e Fiorentina o Sassuolo; tra le prime dieci, è riuscito a «piegare» il Verona, un dato statistico che sta lì, in attesa di interventi immediati, utili al Napoli per rimettersi a sognare. Un anno fa, quando pure ne passò di tutti i colori, e ne giocò praticamente (quasi) meno di quante ne aveva saltate, le sue vittime eccellenti furono l’Atalanta e la Lazio, ma contro il resto della nobiltà ebbe realmente così poche occasioni che la statistica apparve – ieri come oggi – ingenerosa.CdS