Dopo l’assoluzione di società e dirigenti nel processo per il caso plusvalenze, anche l’avvocato Mattia Grassani, legale della SSCN, esulta e spiega perchè, come scrive oggi il Corriere dello Sport. “Il teorema della Procura federale è uscito completamente sgretolato nelle proprie fondamenta». Il legale del Napoli, Mattia Grassani, esulta per una sentenza che spazza via con un colpo solo – e al primo grado di giudizio – 458 mesi di inibizione per 59 dirigenti (incluso De Laurentiis) e multe pari a 2,32 milioni per 11 società. Quel teorema, basato sul modello elaborato dal pool investigativo di Chinè al fine di determinare i “valori rettificati” delle plusvalenze considerate fittizie, non è stato considerato sufficientemente valido per incrinare la vecchia regola del mercato libero: domanda e offerta fanno il prezzo. «Il calciomercato è salvo – ha proseguito Grassani – non esistono criteri convenzionali per la valutazione dei calciatori e non si possono sanzionare dirigenti per aver “comprato o venduto male”». Al Napoli veniva contestato l’affare Osimhen, che Grassani definisce «un’operazione cristallina». «Enorme soddisfazione» è il sentimento degli avvocati della Juventus, che giovedì nel dibattimento avevano smontato l’accusa mettendo in discussione metodi, modelli e ancoraggio dell’inchiesta al sito Transfermarkt (considerato non attendibile scientificamente). La Procura federale ha incassato la sconfitta in silenzio, raccogliendo i cocci del lavoro di questi mesi; rassegnata, da una parte, ma anche consapevole di aver portato all’attenzione dell’opinione pubblica un tema non più rinviabile: la sostenibilità del sistema. Probabile, con un occhio sempre rivolto al filone della giustizia ordinaria che potrebbe portare nuovi elementi, il ricorso in appello. Mentre la Figc dal punto di vista politico ha una sola via: cambiare le norme, disinnescando ad esempio le famose plusvalenze senza flusso di cassa”.