Approfondimento di S. Ianuale – Higuain a Napoli ha toccato il cielo con un dito
Uno dei numeri 9 più prolifici della storia recente partenopea
LA FINE? – Prima si ritira, poi no: il Pipita Higuain si è premurato di smentire suo padre riguardo il possibile addio al calcio giocato a fine stagione. Che sia questa la sua scelta oppure no, di sicuro un ricordo l’ha lasciato nel campionato italiano e, buono o brutto che sia, anche nella mente dei tifosi che l’hanno visto giocare. Indubbiamente il meglio di sé l’ha dato a Napoli, la città che proprio per questo l’ha amato e odiato di più.
LA CREAZIONE DI ADAMO – Come nel celebre affresco della volta della Capella Sistina di Michelangelo, Higuain è stato creato da Maurizio Sarri, verso cui avrà sempre un debito per quella stagione in cui realizzò 36 gol segnando in ogni modo possibile ed immaginabile: destro, sinistro, testa, perfino di petto contro la Lazio. Sarri ha preso un Pipita depresso a causa di un rigore tirato in curva all’ultima giornata contro la Lazio nella stagione 2014/2015, che ha estromesso gli azzurri dalla Champions League, per trasformarlo in una macchina da gol implacabile: “E’ un ragazzo molto sensibile – dichiara l’allenatore ai cronisti -. Ha bisogno di una persona vicino che lo sproni continuamente, ma che in certi momenti lo lasci anche sereno. Per me è il 9 più forte al mondo. È un potenziale Pallone d’Oro. Se nel futuro non lo vincerà, sarà una testa di c***o“. Sincero e lungimirante nel toccare le corde giuste per stimolarlo e farlo rendere al meglio con una squadra che gioca e ruota tutta intorno a lui.
Higuain e Sarri
TOCCARE IL CIELO CON UN DITO – Sarà una stagione da urlo: i tifosi partenopei si lasciano trascinare sulle ali dell’entusiasmo da quella squadra che gioca un calcio spettacolare e un centravanti puro che sembra avere un conto in sospeso con il passato, desideroso di riscattarsi e portare il Napoli dove non era riuscito l’anno precedente. Il Napoli si trova catapultato nella lotta scudetto e sceglie di giocarla con tutti i mezzi a propria disposizione: i partenopei si laureano campioni d’inverno con Higuain che ha già segnato 18 gol in campionato, marcando il cartellino contro chiunque abbia la sfortuna di affrontarlo. Alla fine il sogno cade sotti i colpi della Juventus, dopo aver perso lo scontro scudetto allo Stadium, e in Friuli contro l’Udinese (con il Pipita che viene espulso). Higuain ha un bottino di 30 gol in 31 partite e arriva a 33 prima dell’ultima giornata contro il Frosinone.
La rovesciata di Higuain contro il Frosinone
UNA SERA DA MITOLOGIA – Quella partita con il Frosinone ha il sapore di un’opera omerica: in una notte con lo stadio pieno e sotto un diluvio universale, il Napoli apre le danze con Marek Hamsik e da quel momento in poi la squadra decide che Higuain dovrà entrare nella leggenda: i suoi compagni fanno di tutto per metterlo davanti alla porta e ci riescono, prima Allan e poi Hysaj. Il record di Nordhal, 35 gol in Serie A in una stagione, è raggiunto, ma tutti aspettano, sanno, che il meglio deve ancora venire perché in una notte del genere non può non realizzarsi il miracolo: Mertens serve Higuain con un pallone a mezz’aria al limite dell’area di rigore, quasi lo volesse invitare a rendere quel gol epico nella sua forma. Il Pipita ha il tempo di aggiustare il pallone con il petto e metterla in porta con una rovesciata che si trasforma in pallonetto: è un gol epico. Epico come la serata di Fuorigrotta per stadio, atmosfera e meteo anche. Tutti restano attoniti e possono solo ammirare lo splendido gol dell’argentino. In telecronaca Adani non ci crede e Compagnoni parla di un film. Hanno ragione entrambi, ma per fortuna è la realtà. Dopo 66 anni c’è Higuain in cima alla lista dei record di gol in Serie A in una stagione. Il resto sarà poi un susseguirsi di veleni e accuse, ma alla fine di Higuain resterà sempre il sogno sfiorato e quella rovesciata sotto un diluvio divino e benedetto.
Di Simona Ianuale