E. Pecci doppio ex: “Punto tutto sul Napoli e un super determinante Victor”
Un regista che faceva girare la squadra al meglio intorno a sè, quattro anni alla Fiorentina, poi il trasferimento in maglia azzurra e la stagione con il Napoli di Maradona chiusa al terzo posto: Eraldo Pecci, ora opinionista alla Domenica Sportiva, un doppio ex della sfida di domenica. «Due belle formazioni che stanno vivendo un momento di entusiasmo: la Fiorentina ha battuto l’Empoli pur non giocando una gran partita e questo è un segnale di crescita e il Napoli è stato molto concreto a Bergamo contro l’Atalanta vincendo da grande squadra»
Che partita potrà venir fuori?
«La Fiorentina è una squadra difficile da affrontare, ma direi in generale che non esistono partite facile basti vedere quella del Milan contro il Bologna: in questo campionato non esistono formazioni nettamente più forti delle altre e ogni match per vincerlo devi lottartelo fino in fondo».
Chi sarà determinante?
«Dico Osimhen che può essere determinante non solo in questa partita ma sempre: è il miglior giocatore del Napoli insieme a Koulibaly. Il senegalese rappresenta una certezza in difesa e tocca tantissimi palloni per impostare l’azione, stiamo parlando di un grandissimo giocatore. Dopo la partenza di un elemento importantissimo per il reparto e che dava grande equilibrio come Albiol ha dimostrato ancora di più di essere un difensore completo».
E per la Fiorentina?
«Non individuerei un protagonista in particolare perché senza Vlahovic non c’è più un vero e proprio bomber, la Fiorentina ti aggredisce alta ed è pericolosa nelle ripartenze».
Da ex centrocampista qual è il suo giudizio su Lobotka che sta diventando sempre più il fulcro della manovra del Napoli?
«Faceva parte già del vecchio gruppo, quest’anno con Spalletti sta giocando di più e sta dimostrando le sue qualità. Lui e Demme hanno caratteristiche diverse, dipende dal tipo di partita che vuoi impostare. Ad esempio se pensiamo ad altri due centrocampisti come Jorginho e Diawara, il primo gioca più in verticale, il secondo palleggia più in orizzontale. Il Napoli a centrocampo ha tanti elementi forti, a me piace molto anche Fabian Ruiz».
Come vede la lotta scudetto?
«Tutti hanno dei passaggi a vuoto, un campionato molto bello proprio per l’indecisione, fino a domenica era un corsa a 4 con la Juve ora è a tre con Inter, Milan e Napoli: all’inizio avrei detto Inter ma ora non c’è una vera favorita, prima dell’ultimo turno sembrava il Milan che ha pareggiato con il Bologna».
Quali sono le differenze tra Napoli, Inter e Milan?
«Napoli e Inter hanno le basi migliori, adesso è fondamentale avere una buona intelaiatura, perché non puoi fare la differenza comprando un solo giocatore, come accadeva una volta quando acquistavi Maradona, Platini o Zico. Il Milan ha avuto un grande merito nella crescita esponenziale dei giovani, basti pensare ai due difensori centrali Kalulu e Tomori».
Sette giornate alla fine, ora aumenta ancora di più il livello di difficoltà: cosa conta di più in queste volate finali?
«Adesso che tutto è più importante perché hai poco tempo per recuperare è fondamentale gestire al meglio la pressione».
R. Ventre (Il Mattino)