Deferimento Napoli: i rischi e lo scontro tra autorità sportive e sanitarie

Dalla multa alla penalizzazione: nessun pericolo di un 3-0 a tavolino

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Farà parlare di sé per molto il caos precedente Juventus-Napoli e che ieri ha portato al deferimento della società Napoli, del presidente De Laurentis e del dott. Canonico, ma cosa rischia la società partenopea per questa situazione tornata a galla dopo 2 mesi? Chiariamo subito che non esiste alcuna possibilità di un 3-0 a tavolino, perché in nessun caso la Juventus potrebbe costituirsi in giudizio. I rischi vanno da una sanzione da pagare a una penalizzazione. Il Napoli si prepara a difendersi, ritenendo ingiusto il provvedimento, in virtù di una condotta che è stata rispettata secondo le disposizioni della varie ASL (prima della partita Rrahamni, Lobotka e Zielinski hanno effettuato un altro tampone) e della quarantena soft che la Figc aveva istituito nel giugno 2020 e ancora in vigore nei primi di gennaio 2022. Perfino l’ASL di Torino ha messo nero su bianco che il Napoli non ha violato alcun precetto. La quarantena soft, infatti, prevedeva il percorso casa-lavoro per gli atleti, con la possibilità di allenarsi e giocare, senza ulteriori contatti al di fuori di questa sfera. E così fece il Napoli. Tant’è che di ritorno da Torino il dottor Canonico relazionò sia la direzione generale della ASL Napoli 2 che la dirigente del servizio di prevenzione, la dottoressa Granata. L’ufficio, che aveva inviato la richiesta di quarantena per i tre calciatori che avevano avuti contatti con i positivi Malcuit e Mario Rui, rilevò il perfetto rispetto delle normative in vigore. Risultato: le varie ASL coinvolte decisero di non procedere, sottolineando la correttezza del Napoli.

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Fonte: Pino Taormina, Il Mattino
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