Fu l’indimenticabile protagonista di un clamoroso oro olimpico a Mosca nel 1980 nella categoria dei superleggeri. Patrizio Oliva, ex campione di boxe nato a Poggioreale e diventato leggenda nella sua categoria, ora è in missione umanitaria al confine ucraino – rumeno «per aiutare i profughi dell’Ucraina, Paese nel quale ho tanti amici, a risollevarsi da questa tragica guerra: non potevo fare finta di niente».Lo ‘Sparvierò, come è soprannominato da sempre, che da tanti anni vive a Malta, racconta il suo viaggio in qualità di Corrispondente Diplomatico segretario nazionale dello Iodr (International Organization for Diplomatic Relations), l’organizzazione della quale fa parte. «Trenta ore di pullmann, diretti a Siret, al confine dell’Ucraina con la Romania -spiega Oliva, intercettato durante la lunga traversata in autobus- Con noi ci sono nove corrispondenti diplomatici, siamo carichi di aiuti umanitari e beni di prima necessità da consegnare ai profughi al confine»Fu l’indimenticabile protagonista di un clamoroso oro olimpico a Mosca nel 1980 nella categoria dei superleggeri. Patrizio Oliva, ex campione di boxe nato a Poggioreale e diventato leggenda nella sua categoria, ora è in missione umanitaria al confine ucraino – rumeno «per aiutare i profughi dell’Ucraina, Paese nel quale ho tanti amici, a risollevarsi da questa tragica guerra: non potevo fare finta di niente».
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