Per Luca Toni Osimhen è un predestinato: «Può diventare forte come Mbappé»
L'ex attaccante di Palermo, Fiorentina, Bayern Monaco e Verona ai microfoni de il Mattino
Più di 150 gol segnati in serie A, Luca Toni (campione del Mondo nel 2006) rappresenta una vera e propria autorità in tema di attaccanti. Anche oggi che è diventato uno degli opinionisti di Prime Video, non ha perso il suo fiuto per i bomber di razza. Mercoledì era a bordocampo al Bernabeu per commentare la superfida tra Real Madrid e Psg e ha potuto apprezzare le qualità di Kylian Mbappé.
Il francese è l’attaccante più forte del mondo? «È letteralmente impressionate. Perché oltre ad essere velocissimo, ha un controllo di palla straordinario. Marcarlo è quasi impossibile per le difese avversarie».
C’è qualcuno in serie A che le ricorda Mbappé? «Oggi ogni tipo di paragone è impossibile, perché il francese non ha simili, ma se guardo la serie A, Osimhen è quello che può diventare così forte».
Cosa le piace dell’attaccante del Napoli? «Nella squadra di Spalletti mi sembra quello che fa la differenza più di tutti. Spacca le difese perché ha profondità e gamba. E poi fisicamente è molto forte e nell’area avversaria sa farsi rispettare».
In cosa deve migliorare ancora? «Ha ampi margini di miglioramento. Perché la velocità conta, ma va abbinata anche alla tecnica: altrimenti si andrebbero a prendere i centometristi».
Ma allora lo scudetto chi lo vince? «È un campionato molto aperto. Veniamo da un mese nel quale sembrava che quelle avanti non volessero vincerlo. Credo che si deciderà tutto nell’ultimo mese e a quel punto vincerà la squadra mentalmente più pronta. E possono pesare anche le coppe».
Il Napoli come si piazza in questa volata? «Non sottovaluterei l’effetto Spalletti».
Perché? «Ha dato forza e consapevolezza di poter vincere qualcosa. Napoli è una piazza importante e ha tantissimi tifosi. Magari con lui hanno trovato anche tranquillità. Ora se la giocano per vincere lo scudetto».
Domani c’è la sfida contro il Verona, squadra che lei conosce molto bene… «Hanno trovato allenatori che hanno lavorato bene in accordo la società. Poi ci sono giocatori importanti come Simeone, Caprari e Barak. E infine c’è anche grande entusiasmo nella piazza».
Lei ha chiuso la sua carriera proprio al Verona, scegliendo una squadra di seconda fascia pur di restare in serie A: che effetto le fa la scelta di Insigne di andare in Canada? «Ha avuto un’offerta irripetibile. Credo che nessuno gli avrebbe dato quei soldi, immagino nemmeno il Napoli. Lasciare la sua città non è facile e ha preferito andare all’estero. La sua la vedo come una scelta economica e sentimentale».
Insigne dovrà aiutare anche l’Italia a conquistare un posto al Mondiale nel playoff contro la Macedonia. «Non voglio nemmeno pensare a una possibile eliminazione dell’Italia: sarebbe una tragedia sportiva. Veniamo da un’esperienza fantastica all’Euro e spero che Mancini ci regali un’altra gioi dopo quella dell’estate stupenda appena passata».
B. Majorano (Il Mattino)