“Il Mattino” mette in campo Napoli e Milan [Formazioni]
Questo Napoli assatanato che sta profanando il salotto buono della serie A e che punta a rompere la tirannia di Milano e Torino che dura dal 2001, non vuole certo fermarsi questa sera. È solamente nel mezzo del cammin della sua vita, perché sogna lo scudetto alla fine del percorso. Spalletti non ha paura ad ammetterlo. E fa bene. La sfida di questa sera è un collante che tiene insieme sogni e illusioni. Scoppia il cuore per la gioia in attesa della grande notte del Maradona, magari è anche solo per il sollievo, per questo senso di improvvisa leggerezza che non si avvertiva da un bel po’ di tempo da queste parti. Vietatissimo far festa anche in caso di vittoria ai danni del Milan perché nulla sarebbe compiuto (poi c’è Verona e dopo l’Udinese prima della sosta). Tutt’altro, ma certe cose, certe notti, sono un’emozione a prescindere. Ecco Napoli-Milan, la partita per il primo posto in solitudine. Con l’Inter che è alla finestra e tifa per un pareggio. Non è un match point ma è una partita che può dire tante cose su quello che succederà da qui a maggio. Il Napoli sa da dove arriva: Spalletti ha faticato per riportare gli azzurri quassù, dopo lo sciagurato e pieno di fantasmi quinto posto dell’anno passato. Spalletti vuole una squadra che rischi il tutto per tutto questa notte, nel tentativo di fare un colpo che rovesci o quasi il tavolo da gioco del campionato. La sua strategia non prevede che si giochi con prudenza nel tentativo di restare nel gruppone delle tre capoliste. Non si diventa immortali con la strategia dei piccoli passi. Le scelte? Osimhen con la maschera alla ricerca del suo primo gol a un big italiana, poi il ritorno di Lobotka a centrocampo con Fabian e a destra Politano. Praticamente, i giochi sono fatti con Anguissa e Lozano che tornano in panchina. Il Milan ritrova Ibrahimovic, l’uomo che sognava di venire a vivere a Napoli per sei mesi con Ancelotti in panchina e la sua casa… al molo di Mergellina. P. Taormina (Il Mattino)