Contratti in scadenza, valige sul letto, rinnovi in bilico, c’è di tutto tra gli azzurri, eppure l’unico pensiero è come vincere, come arrivare primi davanti a tutti. Tutti insieme, per Spalletti, per il club, per la città. Perché l’attesa è lunga 32 anni. Praticamente interminabile. Koulibaly e Fabian hanno hanno invitato i propri entourage a rinviare tutto a fine campionato, a mettere il silenziatore anche ad eventuali interessamenti di altri club. C’è Ospina, che ha tra le mani un contratto che termina tra quattro mesi, c’è Mertens, anima e spirito-guida di questa squadra. Un gruppo con un po’ di precari, sia pure precari milionari, ma non uno che mostri disagio in campo per la propria situazione contrattuale. D’altronde, tutti sanno bene che proprio il campo deciderà il futuro di ognuno di loro: Spalletti ha forgiato questo gruppo, lo ha isolato dall’entusiasmo della città e dalle sirene del mercato che prima o poi arriveranno visto il rendimento in azzurro. Ma c’è tempo. Il patto per lo scudetto prevede che non si parli di rinnovi e di prolungamenti prima di maggio. E nessuno ha messo fretta al club.
Il Mattino