La difesa azzurra: il ridimensionamento a “difensori qualunque”

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AAA, cercasi la solida difesa azzurra finora vista in campionato. Purtroppo, la serata con il Barcellona la vede smarrita, senza certezze e punti fermi. Al centro, complice un buco davanti e la mancanza di un filtro, i problemi maggiori. Il Corriere dello Sport giudica cos’ la prova dei difensori azzurri:

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Meret 5
Affonda insieme alla squadra. Il primo gol è sul suo palo, anche se il tiro di Jordi Alba è da due passi. Sul secondo si fa fregare dal pallonetto a giro di De Jong. Sul terzo non fa un passo verso il palo che accoglie il tiro di Piqué. Zero colpe solo sul quarto: non lo prende nemmeno con le ali.

Di Lorenzo 4,5
Sbaglia un’uscita dietro l’altra, è confuso, disorientato, non sa come attaccare Ferran Torres, ma soprattutto non trova mai il modo di far partire l’azione come si deve. E’ in ritardo su Aubameyang sul 4-1. Mancini in tribuna sarà preoccupato.

Rrahmani 4
Un disastro il suo primo tempo. Sul primo gol dovrebbe spendere il giallo fermando Traoré che invece gli va via. Vero, è solo il minuto 8, ma l’alternativa è lasciarlo andare e prendere gol come succede. Sul secondo sbaglia due volte: il colpo di testa sul rinvio di Ter Stegen e poi non accorcia su De Jong. Non riesce a contrastare mai Aubameyang (che lo grazia nei primi 45’), né gli altri attaccanti.

Koulibaly 5,5
Maestoso al Camp Nou, nel suo regno rimpicciolisce come un difensore qualunque. Per certi aspetti è il simbolo di questa disfatta, non perché sia fra i più colpevoli, anzi, ma perché un fenomeno come lui diventa d’improvviso uno dei tanti.

Mario Rui 5,5
L’azione più incisiva è quella che porta al secondo gol del Napoli, a 2’ dalla fine, l’attacco a Nico Gonzalez a cui strappa la palla che poi Politano mette in rete. Il resto è sofferenza.

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