Pistocchi: “Bisognerebbe essere riconoscenti a presidenti come De Laurentiis”
Maurizio Pistocchi, giornalista, ha parlato oggi ai microfoni di Radio Punto Nuovo, a Punto Nuovo Sport Show. “Sarri ha ragione quando parla del livello della Coppa Italia. Ogni anno vediamo la FA Cup, il fascino di vedere giocare una grande contro una piccola in stadi di provincia. L’unico scopo in Italia è portare in semifinale quattro grandi squadre per fare un grande ascolto, cosa che comunque farebbero. Il calcio italiano non funziona per la mancanza di bravi dirigenti. La Lega non funziona perché anziché essere un’associazione gestita da manager, ognuno pensa ai propri interessi. Partendo da questi due presupposti il calcio non può funzionare. Hanno 4,6 miliardi di debiti, solo nel mercato di riparazione sono stati spesi 113 milioni per rinforzarsi. Va bene che li ha spesi quasi tutti la Juventus. Il problema è che dopo non puoi presentarti di fronte al Governo chiedendo aiuti sostanziosi quando le tue società fanno quasi ogni anno aumenti di capitali. Bisognerebbe essere riconoscenti a dirigenti e presidenti che lavorano in maniera adeguata, come De Laurentiis, che senza indebitarsi fa comunque i suoi risultati. So che si potrebbe fare molto di più. Pensavo l’altro giorno di come Napoli abbia un patrimonio artistico, naturalistico, storico, paesaggistico ma viene poco considerata su tanti livelli. Il golfo di Napoli ad esempio è uno dei più frequentati dai grandi yacht. Non c’è un porto turistico, qualora ci fosse porterebbe un’enorme ricchezza in più a tutta la città. Per definire un programma televisivo poco attraente si diceva ‘Sembra la tv bulgara’. Oggi il calcio italiano sembra la tv bulgara, nel senso che è veramente poco attraente, ci sono stati da Serie C fatiscenti. In generale un livello del teatro dove si svolge lo spettacolo molto scadente. Abbiamo fallito l’appuntamento del ’90 con i Mondiali per fare degli stadi importanti, adeguati al calcio. Con il consueto stile italico abbiamo fatto delle cattedrali nel deserto, basti pensare al Delle Alpi di Torino o lo stadio di Bari. Oggi il calcio è indebitato, non ha le finanze per poter fare un’operazione di restyling. Nonostante questo continua a spendere sperando nell’intervento divino. L’unico intervento divino che potrebbe prima o poi esserci è un Governo serio come quello di Draghi che dice ‘Basta, prima di chiedere dovete dimostrare’. Fossi in lui, considerata l’alta importanza sociale dello sport e del calcio nel nostro Paese potrei pensare di creare un progetto di ristrutturazione del calcio italiano. Però non si può fare con i dirigenti che ci sono adesso. Ci vuole della gente diversa, degli specialisti, gente che sia dal punto di vista intellettuale e morale capace di fare un’operazione di questo tipo. Nel 2010 all’avvocato Campana dissi che se non avessero ridotto i compensi del 30% il calci italiano sarebbe saltato in aria. Questo discorso non poteva neanche essere preso in considerazione, oggi noi vediamo che le società pagano gli stipendi più di quanto fatturano ed è inaccettabile. La Lega non può essere un’assemblea di presidenti che decidono. Deve essere come l’NBA, dove ci sono dei commissioner che decidono e gli altri stanno zitti. Una volta nominati bisogna lasciar lavorare e non interferire con le decisioni. Napoli-Inter sarà una gran bella partita. I nerazzurri hanno un’identità forte però hanno carenze in certi momenti della partite. Una squadra che in alcuni momenti della partita perde di vista alcuni codici dati da Conte. Quando sento dire che la squadra gioca bene perché è libera, sorrido. Il calcio è uno sport collettivo, tutto quello che si fa è tramite una logica collettiva, nessuno può improvvisare. C’è stato solo uno, ma ora guarda dall’alto e si divertirà a vedere la partita”.